L'ordinanza

Toti arrestato per corruzione, i telefoni allontanati durante gli incontri su barca di Spinelli. La gip: “Allarmante sistematicità e sorprendente disinvoltura”

Toti “pressato dalla necessità di reperire fondi per la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti"

toti arrestato

Liguria. In occasione delle quattro competizioni elettorali che si sono susseguite nell’arco temporale dell’indagine (tra il 2021 e oggi), vale a dire le elezioni amministrative di Savona (ottobre 2021), le elezioni amministrative di Genova (giugno 2022) le elezioni politiche nazionali (25 settembre 2022) e le  elezioni amministrative di Ventimiglia e Sarzana (maggio 2023), il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti “pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori”. Lo scrive la gip Paola Faggioni nell’ordinanza di custodia cautelare con cui questa mattina ha disposto gli arresti domiciliari per il governatore della Liguria e per il suo principale corruttore, l’imprenditore Aldo Spinelli, insieme ad altre persone.

“Dalle indagini è emersa una allarmante abitualità e sistematicità di un tale meccanismo perfettamente collaudato, ricavabile anche dalla stessa terminologia sovente utilizzata dal Governatore con Spinelli per alludere alla richiesta di finanziamento (quando mi fai vedere la barca… quando ti posso venire a trovare..), che veniva immediatamente compresa nel reale significato dallo stesso imprenditore, pronto a rispondere a tono richiamando le proprie richieste e interessi (Toti: “ora ci vediamo a festeggiare, porta un po’ di caviale da Monaco, che la settimana prossima veniamo a mangiare una patata col caviale in barca”, Spinelli: “eh, va bè dai… vediamo il Piano Regolatore, dai! Ok!”)”.

Per la giudice il “pericolo di reiterazione emerge dalla stessa sorprendente disinvoltura con cui Toti manifesta il proposito di ricorrere a richieste di denaro agli imprenditori, sfruttando la momentanea soddisfazione per gli obiettivi imprenditoriali realizzati anche in seguito al proprio intervento”. 

Particolarmente significativa ai fini cautelari è anche “l’emersione, dalle indagini di ulteriori vicende (ancora oggetto di approfondimenti investigativi) che hanno visto il coinvolgimento di ulteriori imprenditori e nelle quali, a fronte di richieste di interessamento per pratiche amministrative di loro interesse, sono seguite elargizioni di finanziamenti in favore del Comitato Toti”.

Ripercorrendo centinaia di intercettazioni la giudice scrive che in alcuni casi  “era lo stesso Toti, a chiedere esplicitamente il finanziamento, promettendo al privato comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli o addirittura ricordandogli “di aver fatto la sua parte” e quindi di aspettarsi conseguentemente una “mano” in vista delle elezioni”.  Ad esempio Il 17 settembre 2021 Toti chiama Spinelli in merito al rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse e gli dice: “Il 29 va la tua roba… Ricordati che sto aspettando anche una mano, eh!” cita il gip tra le migliaia di intercettazioni dell’inchiesta. E Spinelli risponde: “Sì ma te li ho mandati”. Per la giudice Toti “in modo neppure troppo criptico, ricordava a Spinelli la promessa di finanziamento (“non ti dimenticare di me”) e l’imminenza della competizione elettorale (“Ci sentiamo la settimana prossima che c’ho sai…) e Spinelli, dal canto suo, faceva chiaramente intendere che avrebbe proceduto alla erogazione solo dopo la positiva conclusione della pratica (“No appena c’è il Comitato che va in porto stai tranquillo all’indomani siamo… ti chiamo subito”).  Il presidente intanto aveva avvertito una collaboratrice spiegando come doveva trattare il finanziamento: “Mandi alla segretaria di Spinelli i documenti dove vogliamo che faccia il versamento, lo fa normale come tutti gli altri insomma”.

Per l’accusa il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti avrebbe accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro  a fronte dell’impegno – di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”.  Nelle oltre 600 pagine di provvedimento gli inquirenti ricostruiscono come sarebbe stata agevolata una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali, di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova srl (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021, – di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22), – di assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI). Ancora, sempre secondo quanto ricostruito dai pm, Toti avrebbe agevolato Spinelli nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter.

Le richieste del governatore a Spinelli secondo gli inquirenti arrivavano puntuali dopo che ogni pratica a favore del gruppo veniva sistemata grazie alle pressioni su Signorini che a sua volta è stato corrotto da Spinelli secondo l’accusa. E l’escamotage è spesso quello della barca: “Ti vengo a trovare che non sono ancora venuto prima delle elezioni?” gli chiede il 3 maggio 2022, prima delle amministrative. “Quando me la fai vedere sta barca? Quando ci vediamo che ti devo chiedere un po’ di robe come al solito di questi tempi” gli dice prima delle politiche del settembre 2022.

Spinelli, attraverso il figlio Roberto, secondo gli investigatori, si sarebbe attivato anche per trovare soggetti che potessero schermare la provenienza del finanziamento al Comitato di Giovanni Toti da parte del Gruppo Spinelli”. Il 17 settembre 2021, in vista del comitato portuale che doveva rinnovare la concessione a Spinelli del terminal Rinfuse, Roberto Spinelli chiama la referente del fondo privato britannico Icon, proprietario del 45% delle delle quote sociali della Spinelli facendo riferimento alla “donazione da fare al Comitato regionale”, precisando di averne già parlato “internamente” con due soggetti, tuttavia senza esito. La donna però manifesta dubbi perché “Il comitato – dice pur facendo attività sociali” è espressione di un partito. “Lo sai che non è facile” dice a Spinelli junior. E lui replica: “Ma lo fan tutti”. Lei continua ad aver dubbi e dice che studierà la questione. Lo richiama qualche giorno dopo, il 20 settembre dicendogli di “avere problemi ad approvare quel pagamento…” al comitato di Toti “per un problema reputazionale” perché “questi finanziamenti ai partiti sono visti un po’ come corruzione. E quindi in questo caso il finanziamento non era quindi andato in porto.

Per la giudice oltre al rischio di reiterazione del reato esiste anche un pericolo attuale e concreto di inquinamento probatorio. Toti secondo la gip potrebbe “con gli altri indagati per elaborare una strategia comune”. Nondimeno “sfruttando l’influenza derivante dalle funzioni svolte, contatti persone in grado di fornire circostanze utili ai fini di una conveniente ricostruzione degli eventi”. Durante le indagini, scrive Faggioni, è emerso come Toti “ha sempre cercato di scegliere luoghi “riservati” (la barca degli Spinelli o la casa di abitazione di Spinelli Aldo) al fine di scambiarsi reciproche richieste di favori, evitando di affrontare certi argomenti in pubblico”. Particolarmente significative per la giudice sono inoltre “le cautele adottate in occasione degli incontri in barca, che avvenivano previo allontanamento di tutti i telefoni degli interlocutori, come osservato direttamente dalla Guardia di Finanza, modalità adottata anche in occasione dell’incontro con l’imprenditore Moncada all’interno dell’ufficio del Presidente della Regione”.

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