Passione e stima

Calcio. Riccardo Quintavalle ritrova serenità: “Sassello mi mancava. Il premio a Frumento? Migliore di qualsiasi vittoria”

"Seconda Categoria meravigliosa, peccato per il freddo. Ermanno è da due anni che cerca di salvare la Savona calcistica, si merita solo il meglio"

Generico gennaio 2024
Foto dalla pagina della Rocchettese

Sassello. “Non poteva esserci scelta migliore”. Una frase che racchiude al meglio le sensazioni che sta ritrovando Riccardo Quintavalle da quando è approdato al Sassello. Classe 1980 ma con la solita voglia di calcio di un ragazzino, Quintavalle ha ritrovato quella serenità che nella scorsa (e burrascosa) annata al Savona aveva un po’ perso. Il rapporto con la piazza biancoblù è rimasto comunque ottimo, ma è la Val Bormida che lo sta letteralmente rigenerando.

“L’anno scorso è stata una stagione abbastanza dura per la questione extra campo che sanno tutti – dichiara infatti -. Cercavo una soluzione più tranquilla e mio fratello che allena i portieri e Antonio Valicenti, che è un mio grande amico, mi hanno chiesto se potessi andare a dare una mano. Tra l’altro il mister era via per un corso e non c’è stato fino al 15 dicembre. Allora ne ho approfittato per fare l’allenatore, non giocando neanche un minuto, guidando la squadra fino a quando è tornato. Nelle ultime due partite con Rocchettese e Don Bosco Varazze ho ricominciato a giocare. Siamo un bel gruppo: mix di vecchi con un gruppo di ragazzi del posto molto giovani. Stiamo facendo un bel campionato, giocandoci i playoff e togliendoci già delle soddisfazioni, come battere la Veloce. Ci stiamo divertendo“.

Ma com’è la Seconda Categoria? Per Quintavalle c’è un aggettivo su tutti: “Meravigliosa. A livello umano c’è un abisso dalla Prima Categoria, con tutto il rispetto. Non c’è l’ansia di vincere per forza il campionato e nessuno si crede fenomeno. Che si vinca o si perda, a fine partita si sta insieme agli avversari a parlare e bere qualcosa. Tranne quelli di Veloce e Nolese, gli altri campi sono tutti in erba naturale e, quindi, si giocano partite di calcio vero. Non c’è stato ancora un infortunio, una meraviglia. L’unica pecca è il freddo mortale che si becca ogni volta, però nel complesso è una bella esperienza. Sassello poi mi mancava“.

La notizia della premiazione di Ermanno Frumento ha fatto molto piacere allo stesso Riccardo Quintavalle. Con il mister savonese c’è un rapporto molto intenso da tanti anni e, anche nella passata stagione trascorsa insieme, non sono mancate dimostrazioni di affetto. “Ci siamo fatti gli auguri di Natale, poi non ci siamo più visti o sentiti per altro – confessa -, ma non ce n’è bisogno. Sa che io ci sarò sempre per lui, così come so che è un sentimento reciproco. Io credo che se questo nuovo Savona sia nato, facendo un ottimo lavoro tra l’altro, permendosi di prendere un signor allenatore, giocatore e uomo come Roberto Biffi, il merito sia solo ed esclusivamente di Ermanno. Ha una testa dura ed è da due anni che cerca di salvare la Savona calcistica. Prima con il Vecchio Delfino e poi aiutando a formare il Città di Savona. Questo è un giusto premiovanche per riconoscenza per ciò che ha dato a chi ha avuto a che fare con lui. Un premio migliore di qualsiasi vittoria. Mi dispiacerà non esserci per impegni lavorativi, ma sono stra felice per lui e gli auguro sempre il meglio perché lo merita”.

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