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Boissano, il Tar “accoglie” il ricorso dei cittadini: sospesi i lavori per la nuova antenna di telefonia in via Zurmagli

Critiche nei confronti del sindaco per mancanza di "trasparenza". Devincenzi: "Avrei incontrato i cittadini, ma poi hanno presentato riscorso. Ora non è più possibile"

Antenna Boissano

Boissano. E’ sfociata in un ricorso al Tar e darà vita anche ad una raccolta firme la protesta di alcuni cittadini di Boissano nei confronti dell’antenna posizionata qualche giorno fa in un terreno privato in via Zurmagli, sulle alture cittadine.

Nel documento, depositato dallo studio legale Anselmi di Genova, nove cittadini hanno espresso le loro perplessità: “Antenne per la telefonia di questo genere non vanno messe in zone residenziali – spiegano i ricorrenti a IVG.it – Questa è stata posizionata in mezzo ad un boschetto e spunta tra gli alberi come fosse una specie di Torre Eiffel. Tra l’altro la presenza di acqua (come quella contenuta nella vegetazione) smorza la portata delle onde elettromagnetiche, quindi anche il corretto funzionamento dell’antenna è in dubbio”.

“Rispetto alle possibili ricadute sulla salute – proseguono – è ancora da dimostrare con certezza che l’esposizione alle onde elettromagnetiche sia nociva sul lungo termine. Ad ora, l’unica conseguenza certa è che la presenza dell’antenna ha fatto abbassare sensibilmente il valore delle nostre proprietà immobiliari. Esistono precise tabelle in merito e la presenza di impianti del genere nelle vicinanze rappresenta un disvalore. Senza contare il danno di immagine per il paese: noi non siamo una località balneare, il nostro ‘patrimonio’ è il verde, i boschi, le colline. Un palo del genere deturpa non poco il contesto dell’area”.

Insomma, i cittadini non condividono affatto la decisione di installare un “palo” alto decine di metri a poca distanza tra le case: “A circa 150 metri di distanza dal terreno in cui è stata collocata – notano ancora – c’è un terreno comunale inutilizzato. I proprietari di terreni che decidono di affittarli alle compagnie telefoniche ricevono, per questo, un compenso. Allora meglio avrebbe fatto il Comune a concedere un proprio appezzamento, in modo da ricavare denaro da utilizzare, ad esempio, per scopi sociali. Invece così non è stato”.

I dubbi espressi da questo gruppo di boissanesi ha evidentemente convinto i giudici del Tribunale Amministrativo, che hanno disposto la sospensione dei lavori. I giudici hanno emanato una misura d’urgenza che ha sospeso la procedura di installazione ed hanno rinviato al 9 settembre la trattazione, con contraddittorio, della sospensione cautelare dei lavori. In quella sede il Tar deciderà se applicare o meno la misura cautelare della sospensione. Poi prenderà il via il procedimento riguardante la legittimità della palificazione.

I boissanesi, poi, contestano al Comune una scarsa “trasparenza” rispetto all’operazione: “L’installazione dell’antenna – spiegano – è andata avanti alcune settimane e ha richiesto, tra l’altro, l’utilizzo di un elicottero. Quando hanno notato questa intensa attività aerea, alcuni di noi hanno chiesto informazioni a persone ‘vicine’ all’amministrazione. Hanno risposto che l’elicottero stava ‘facendo lavori per la realizzazione di un pozzo’. Altri hanno saputo, vox populi, che stava trasportando materiali edili in un cantiere. Insomma, abbiamo saputo la verità a cose fatte. L’amministrazione comunale, quella precedente e quella attuale, sarebbe dovuta essere chiara fin da subito”.

E proprio l’attuale sindaco, Paola Devincenzi, è finita “nel mirino” dei cittadini: “A inizio agosto abbiamo chiesto al sindaco un incontro in merito. L’incontro è stato fissato per lunedì 22 agosto. Quando ha saputo del ricorso, il primo cittadino ha deciso di annullare. Questo perché abbiamo presentato ricorso prima di confrontarci. Ma non avevamo scelta. Se avessimo atteso il 22 agosto i tempi per il ricorso sarebbero scaduti”.

Raggiunta a IVG.it, il sindaco Devincenzi spiega: “La mia amministrazione si è insediata ufficialmente il 27 giugno. Siamo venuti a conoscenza di questa palificazione praticamente in contemporanea con i cittadini, ai primi di agosto. Nel momento stesso in cui è emersa questa situazione, ho chiesto ragguagli agli uffici. Purtroppo il responsabile del servizio si trovava in malattia ed è tornato solamente dopo Ferragosto. Solo allora ho potuto prendere visione degli atti e della procedura per capire la regolarità dei fatti. I cittadini mi hanno chiesto un incontro prima di Ferragosto: li avrei ricevuti volentieri, ma non avendo gli atti sottomano non avrei potuto fornire loro le giuste informazioni, quindi ho rimandato di qualche giorno, per avere tempo di confrontarmi con l’ufficio tecnico del Comune e fare le valutazioni del caso”.

Il ricorso, tuttavia, ha interrotto questo iter: “Essendo il rappresentante legale del Comune, non mi è consentito interloquire con la controparte di un procedimento ancora in corso. Posso parlare con i cittadini, certo, ma non possiamo confrontarci sulla questione. Questione per la quale, tra l’altro, non è ancora stata stabilita nel dettaglio la linea d’azione dell’amministrazione. Mi dispiace che i cittadini siano delusi, ma personalmente non avevo conoscenza diretta della vicenda”.

Questa mattina, poi il sindaco ha pubblicato un ulteriore messaggio su Facebook:

Mi duole dover usare Facebook perché avrei preferito poter, in assoluta tranquillità e trasparenza, ricevere i cittadini, come ho sempre fatto e continuerò a fare. Nel caso concreto mi è impedito confrontarmi con chi, tra le altre parti, ha citato davanti al Tar il Comune per una pratica di cui ho appreso la conoscenza successivamente al mio insediamento. Come già ribadito mi sono subito attivata per ottenere tutte le informazioni del caso, per poter dare risposte concrete a chi, con assoluta legittimità le richiedeva. Ma le procedure, l’azione giudiziaria e l’intervento di un legale me lo hanno impedito. Non ho nessun problema a confrontarmi con la cittadinanza su una situazione che stiamo, come neo amministrazione, studiando a fondo anche al fine di verificare quale posizione il Comune voglia assumere in relazione al ricorso. I cittadini possono venire a parlarmi quando lo reputano necessario, ma sul merito della questione, purtroppo, non posso esprimere pareri o altro…è stata scelta un’altra strada alla quale mi devo attenere. Azione legittima di cittadini preoccupati, che spero possano avere tutte le risposte necessarie. Quello che continuo a ribadire è che c’è la massima volontà di fare chiarezza, senza nulla nascondere e senza alcuna paura di parlare con cronisti o cittadini. Per ultimo mi preme sottolineare che reputo i social un grande strumento di comunicazione rapida e diretta per arrivare al cittadino, ma in alcuni casi può distorcere la realtà, le affermazioni e far apparire le cose o le persone come in realtà non siano…soprattutto per quello che riguarda le regole, le procedure, le posizioni e tutto ciò che un cittadino non ben informato possa conoscere. Mi spiace per la delusione che ho recato a chi ha agito a tutela di propri diritti e si è sentito nell’urgenza di attivarsi per altre vie, apprezzo di loro soprattutto il fatto di aver pensato di relazionarsi subito con l’amministrazione, anche se non ho avuto modo e il tempo necessario potermi relazionare con loro….spiace ancor di più vedere che, a priori, non viene dato nemmeno il beneficio del dubbio a chi sta lavorando per il proprio paese e sta cercando risposte concrete. Mi spiace anche vedere che, in generale, alcuni cittadini prima di esprimere opinioni su altre persone non si pongano neanche il problema di aver un confronto diretto, chiamando oppure venendo a parlarmi personalmente, ma limitandosi a scrivere commenti su una pagina Facebook.

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