Lettera al direttore

Lettera

Polemica per il ricordo di Almirante, l’analisi di Danilo Bruno (Europa Verde)

"Vorrei chiarire un po' di storia a Vaccarezza e a Marabello"

Danilo Bruno

In questi giorni il consigliere regionale Vaccarezza e il sig. Fabrizio Marabello,esponente di Fratelli d’Italia, si sono arrabbiati per i giudizi dati sulla figura di Almirante ed ambeue hanno trovato soggetti generici da accusare: il primo ha scomodato come di consueto “la sinistra”,genericamente intesa mentre il secondo si è scatenato contro “i rossi”,come se la storia italiana fosse leggibile solo con le lenti deformate di una divisione fra comunisti e fascisti senza neppure cogliere gli episodi positivi o negativi,che sono avvenuti e soprattutto la presenza importante e a tratti pressante della Chiesa cattolica.

Io vorrei chiarire un pò di storia ai due signori sopra citati: a Vaccarezza vorrei ricordare che sono dirigente nazionale della Federazione dei verdi e che su tale base ci riteniamo antifascisti,antirazzisti,pacifisti ed europeisti o meglio federalisti europei ma che riteniamo la divisione fra destra e sinistra superata dinanzi alla drammaticità dei problemi climatici e alle esigenze di giustizia sociale a cui il mondo ci chiama ma forse il consigliere Vaccarezza non se ne è accorto?

Al sig. Marabello vorrei invece ricordare che non mi ritengo “rosso” ma che invece mi richiamo ormai da anni alla filosofia pacifista e nonviolenta di Alex Langer ma anche a quella tradizione,che espresse: Giovanni Amendola,che morì in Francia nel novembre 1926 dove la famiglia lo condusse dopo l’aggressione fascista subita da quindici figuri armati di bastoni in Provincia di Pistoia l’anno precedente; Piero Gobetti, che morì esule in Francia dopo le ripetute aggressioni fasciste subite in Italia da chi non tollerava una stampa libera; Carlo e Nello Rosselli,uccisi nel 1937 in Francia,ove erano in esilio, da squadracce messe in campo dal regime fascista; Benedetto Croce, di cui fu devastato lo studio dai fascisti nel novembre 1926; Luigi Einaudi, a cui il fascismo impedì in ogni modo di insegnare dopo aver firmato il Manifesto degli Intellettuali Antifascisti.

Potrei continuare l’elenco con esponenti di altre forze politiche:Gramsci,Matteotti, Don Minzoni, Parri, Nitti, Rossi, Spinelli, Calogero, Capitini,Turati, che andò in esilio nel 1926 fuggendo da Savona verso la Francia per chiedere al Sig. Marabello si è accorto mai che contro il Fascismo vi fu anche una opposizione forte,cosciente e liberaldemocratica ,forte degli insegnamenti dell’assunzione delle proprie responsabilità derivanti dal pensiero mazziniano e che trovarono una affermazione nelle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà?

Qui mi fermo perché credo che sia inutile “pestare acqua nel mortaio” di una destra forse incapace di riconoscersi nei valori della democrazia liberale ed europeista.

Danilo Bruno 

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