Lettera

Crisi ristorazione, sfogo di un commerciante savonese: “Basta strumentalizzazioni, serve supporto economico”

"Nessuna forza politica è stata in grado di tutelare il nostro settore"

Tavolo ristorante con vino

Siamo davanti ad una crisi del ristoro mai vissuta sino ad ora e vedere sui canali social appartenenti al mondo politico sia a livello regionale che nazionale promuovere le nostre attività mi sembra pura strumentalizzazione.

Da anni oramai tartassati da tasse, con una pressione fiscale più alta al mondo, oggi ci troviamo di fronte a fronteggiare una crisi dalla quale difficilmente il 70% delle attività ne uscirà indenne.

Nessuna forza politica è stata in grado di tutelare una settore avente un indotto a livello occupazionale e commerciale senza eguali ed oggi nessun politico si può permettere di difenderci permettendosi di criticare quelle riforme “salvagente” varate negli ultimi mesi dal governo come innesto finanziario per cercare di arginare le perdite.

Questo fondo perduto viene definito come “elemosina da pochi spiccioli”, ma la situazione economica italiana e il suo bilancio non può permettersi di più. Gli sforzi e soprattutto la nostra tutela doveva avvenire già anni a dietro, andando a ridurre visibilmente le tassazioni e i costi di gestione.

Oggi l’unica speranza è quella di poter sconfiggere o, meglio, arginare il virus e tornare ad aprire le nostre porte rimettendo in moto quella macchina che piano piano si sta arruginendo. Spero in una riforma del sistema fiscale che tenga conto l’importanza del nostro settore ad oggi in crisi andando a ridurre la pressione fiscale per non far fallire aziende provocando licenziamenti e portando famiglie sulla soglia di povertà.

Non ci resta che guardare avanti nella speranza di un futuro migliore perché come diceva W. Churchill “Se apriamo una lite tra il presente e il passato, rischiamo di perdere il futuro”.

Matteo Canciani
Cotitolare del “Café Bistrot punto53 – Stagnaro dal 1953”

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