Savona. La lettura e la musica sono medicine per la mente e l’anima e ai fini di vendita dei prodotti editoriali o discografici o semplice promozione, fondamentali per le librerie, sia quelle affiliate ai grandi marchi sia quelle indipendenti, sono le presentazioni in loco di libri e album di autori e artisti più o meno famosi.
A causa dell’obbligo di rispettare le norme di prevenzione del contagio da Covid-19, però, al momento le librerie non possono ospitare ancora questo genere di eventi, così come mostre d’arte o incontri culturali, organizzati spesso in collaborazione con associazioni del territorio, che invogliano i potenziali clienti ad entrare e anche a dare uno sguardo agli scaffali.
Ciò incide sull’attività commerciale e sulle strategie di “sopravvivenza” delle librerie, già messe a dura prova dal lungo lockdown dei mesi da poco trascorsi? Lo abbiamo chiesto ai titolari di due delle catene librarie savonesi che in condizioni “normali”, durante l’anno solare e soprattutto in estate, riescono a portare “all’ombra della Torretta” e nei suoi immediati dintorni scrittori, cantautori e artisti di livello nazionale e locale.
“Sicuramente costituisce un danno: le presentazioni sono una delle attività che caratterizzano le librerie e le rendono vivaci e luoghi in cui le persone si trovano bene – è il parere di Paolo Schiavi de La Feltrinelli Point – Abbiamo provato a sperimentarle online con autori anche importanti, purtroppo il riscontro non è stato positivo. Del resto mi sembra logico: durante il lockdown siamo stati così tanto chiusi in casa che attaccarsi ad un computer per assistere alla presentazione di un libro non è attraente. Inoltre in libreria si viene per conoscere di persona l’autore, fargli delle domande, avere un contatto diretto, invece con l’online non si può fare”.
Come soluzione ad un tale “vuoto” sociale il librario spiega che La Feltrinelli di Savona ha “potenziato i suoi gruppi di lettura, che si riuniscono in spazi all’aperto che ci permettono di rispettare le normative. Speriamo che l’incontro fisico sia reso di nuovo possibile al più presto allentando le norme, però credo che presumibilmente non potrà accadere prima di gennaio dell’anno prossimo”.
“Da anni ogni mese organizziamo tra i quindici e i venti eventi dal vivo in libreria e non sono solo presentazioni di libri ma anche incontri con psicologi e medici – afferma invece Stefano Milano di Ubik – L’iniziativa ci ha dato sempre riscontri positivi e abbiamo subito sicuramente un danno dal Coronavirus, che ci ha impedito di organizzare queste attività preponderanti”.
“Ci siamo sì organizzati con incontri online con grandi autori, quali Carlo Lucarelli, Federico Rampini e Dacia Maraini, ma hanno un valore diverso perché non c’è il rapporto diretto – conclude – Le persone hanno voglia di aggregarsi e le librerie sono un avamposto in tal senso, luoghi in cui si può crescere insieme culturalmente e socialmente. Viviamo in un mondo social ma le persone hanno bisogno di un contatto fisico per avere qualcosa di più”.