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Ponte Morandi: progetto urbano all’insegna del verde

Nuovo ponte, la pioggia non frena i lavori: così la maxi campata ha "scavalcato" il Polcevera

Crollato nella tragica giornata dello scorso 14 agosto, i lavori per la realizzazione del nuovo Ponte Morandi corrono spediti. Il viadotto sul Polcevera dovrebbe infatti essere già terminato entro primavera. Lo scorso mese sono stati completati i 18 piloni del nuovo viadotto ed è stata posata la prima maxi trave tuttavia si teme che l’epidemia di Coronavirus possa allungare i tempi di realizzazione dell’opera, nel frattempo si lavora anche alla riqualificazione dell’area. Sotto alla nuova costruzione progettata da Renzo Piano sorgerà infatti il Parco di Polcevera e il Cerchio rosso, un piano di sviluppo innovativo per favorire la crescita ecosostenibile della città e la riqualificazione di un’area da troppo tempo abbandonata a sé stessa.

Generica

Un progetto che vede un consenso quasi plebiscitario da parte dei genovesi considerando che l’ecosostenibilità e i temi dell’ambiente sono recentemente diventati d’attualità anche alla luce del roboante clamore mediatico suscitato dalla crociata green di Greta Thunberg e il successo della giornata mondiale della terra dello scorso 22 aprile con l’adesione di milioni di persone che hanno manifestato contro il global warming e l’inquinamento globale in diverse città del pianeta. Previsti percorsi ciclo-pedonali e aree verdi che favoriscano la biodiversità. Ad ideare il progetto il team di architetti dello Studio Stefano Boeri che si è aggiudicato il bando per la realizzazione del nuovo parco urbano. Le parole d’ordine saranno sostenibilità e innovazione con l’obbiettivo di rilanciare il turismo nel capoluogo ligure. Il cosiddetto Cerchio rosso comprenderà una rete green di edifici che sfrutteranno l’energia solare per abbattere l’impatto sull’ambiente dell’alimentazione canonica.

Le nuove strutture sorgeranno all’interno di un parco di oltre 23 ettari che comprenderà una serie di campi con una grande varietà di specie botaniche e arboree (oltre 40 diverse). Il cerchio rosso si estenderà per un 1 chilometro e mezzo al di sotto del nuovo ponte costituendo una passeggiata di legno e acciaio larga 6 metri che consentirà la circolazione mista di ciclisti e pedoni. La struttura anulare sarà arricchita da una torre del vento, che unirà il richiamo all’architettura classica con strumentazioni atte a favorire la produzione di energia rinnovabile grazie a pannelli solari e pavimentazioni piezometriche. Anche il vecchio gasometro attualmente lasciato nell’incuria sarà ristrutturato e fornito di pannelli solari mentre a corredo di ciò tutti gli edifici e le aree verdi circostanti avranno un sistema di collezione dell’acqua piovana che sarà riutilizzata per l’irrigazione dei parchi e del patrimonio botanico impiantato in loco mentre è prevista anche la realizzazione di spazi di aggregazione e aree di ritrovo comunitario per i cittadini.

Nuovo ponte, completate tutte le pile

Nel cuore del parco sorgerà un monumento alla memoria delle 43 vittime del crollo costituita da 43 alberi che s’intitolerà Genova nel bosco. Intanto non pervengono soltanto notizie positive e da alcune verifiche è emerso che la rampa elicoidale del Morandi, quella che immette sul viadotto i veicoli provenienti dall’A12, dall’A10 e dall’A7, ha bisogno d’importanti lavori di manutenzione che potrebbero di fatto rimandare l’inaugurazione della nuova opera. A dirlo è l’ingegnere Placido Migliorino ispettore del Mit (Ministero delle infrastrutture e trasporti) che dopo una recente ispezione in questo tratto di autostrada che precede il nuovo viadotto ha dichiarato: “L’elicoidale presenta un grado di ammaloramento e degrado importante e deve essere sottoposto a lavori prima che sia finito il nuovo viadotto”. Si muove qualcosa anche per i cittadini nella zona gialla ancora esclusi dal piano di indennizzi previsto da Autostrade con in testa Furio Triuzzi, presidente di Assoutenti, che nei giorni scorsi ha inviato una missiva al sindaco e al commissario straordinario di Genova Marco Bucci e a tutti gli organi regionali competenti al fine di agevolare i risarcimenti e il principio di proporzionalità ed adeguatezza che deve essere adottato nel più breve tempo possibile nei confronti di tutte le persone e tutte le attività danneggiate dal crollo. La paura è che si debbano attendere tempi biblici per l’erogazione degli indennizzi. Le trattative per un tavolo di confronto tra istituzioni, società Autostrade e rappresentanti dei cittadini e delle attività commerciali colpite sono state avviate.

 

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