Lettera al direttore

Lettera

La curiosa storia di un nostro lettore: un imprevisto imbarazzante durante un esame spermiogrammatico

Laboratorio

Provincia. La curiosa storia che stiamo per raccontarvi proviene da una lettera giunta presso la nostra redazione e inviata a questo giornale da una persona che ha preferito mantenere l’anonimato (per comodità chiameremo con un nome di fantasia – “Giovanni” – il protagonista di questa vicenda).

Giovanni, residente ad Albenga, deve effettuare un banale esame spermiogrammatico. Per fare ciò decide di rivolgersi, in prima battuta, alle strutture ospedaliere più vicine: Albenga e Pietra Ligure. Entrambe, però, non offrono attualmente la possibilità di effettuare queste analisi. Giovanni decide così di rivolgersi all’ospedale di Savona, dove invece è possibile eseguire lo spermiogramma.

L’affidabilità dell’esame in questione, tuttavia, dipende da alcuni fattori. Tra questi vi è la raccolta del campione presso il laboratorio dove viene compiuta l’analisi. Ma c’è di più. Perché il campione, potenzialmente, potrebbe essere raccolto anche a casa, per poi essere portato in un secondo tempo in laboratorio. Ma, a prescindere dal luogo di raccolta (che sia a casa, piuttosto che in laboratorio), il materiale deve essere consegnato entro un’ora nel luogo dove viene svolta l’analisi.

Nell’ospedale di Savona però, Giovanni, riscontra un problema: la struttura ospedaliera, è sì predisposta per l’analisi spermiogrammatica ma è sprovvista del punto di raccolta del campione.

Giovanni quindi, provenendo da Albenga, dovrebbe trovare a Savona un luogo ideale per raccogliere il campione per poi raggiungere in tempo utile la struttura ospedaliera. “Si arrangi con un amico che abita da quelle parti…” è stato il commento del medico di fronte ai dubbi dell’uomo. E anche la soluzione apparentemente più semplice, vale a dire l’utilizzo del bagno dell’ospedale, non sembra praticabile. E a confermare ciò – come racconta Giovanni nella sua lettera –  è lo stesso medico: “Io non posso di certo dirle di andare nel nostro bagno pubblico per contaminare il tutto”.

Insomma, la lettera racconta una vicenda a tratti quasi comica che però nasconde al suo interno un disagio vissuto dal protagonista. Questa carenza all’interno dell’ospedale, infatti,  ha spinto Giovanni ad optare per una soluzione differente al fine di realizzare l’’analisi dello spermiogramma: “La faccenda potrà anche far sorridere ma intanto sarà l’ennesimo esame che faremo in forma privata” conclude.

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