Serrate le fila

Da Imperia a Finale (entroterra compreso) una sola voce: “Il Dea di II livello non si tocca e resta a Pietra Ligure”

Tutto il ponente unito al di là dello schieramento politico: Vazio "tira le orecchie" ai sindaci di levante ed entroterra, Vaccarezza al Comune di Savona

Pietra Ligure Un teatro gremito di sindaci del ponente savonese, della Valbormida e dell’imperiese nel quale tutto, capitanati dal primo cittadino di Imperia, Carlo Capacci, hanno ribadito il loro “no” convinto all’ipotesi di declassamento del nosocomio pietrese.

Il ponente per il Sant' corona

Il primo a prendere la parola è stato proprio il sindaco di Pietra, Dario Valeriani, che ha ribadito come anziché “spolpare” il Santa Corona si dovrebbe ripartire dal progetto del nuovo nosocomio, interamente finanziato dalla parziale alienazione delle aree occupate dall’attuale ospedale. Un progetto che giace nei cassetti di via Fieschi da alcuni anni.

“Questa non è una battaglia politica – ha sostenuto – qui non guardiamo se le nostre maggioranze sono di destra o di sinistra. Oggi vogliamo dire che è il territorio che, unito, dice no ad un ipotesi partita dal consiglio comunale del capoluogo e sostenuta dai comuni del levante e da Cairo Montenotte”.

Valeriani non ha nemmeno risparmiato una stoccata al sindaco di Savona Ilaria Caprioglio e al presidente della Provincia Monica Giuliano: “Ovviamente avevamo invitato il primo cittadino di Savona e comprendo la sua assenza oggi, ma invece trovo grave l’assenza della presidente della Provincia che aveva garantito la sua presenza”.

E’ stato poi il turno di Giorgio Cangiano e forse, per la prima volta dopo anni di battaglie tra i due nosocomi e i rispettivi territori, l’albenganese e il finalese, si assiste ad una vera unità di intenti: “Qui non è una questione di etichette, non è pensabile che l’unico Dea di II livello resti il San Martino di Genova. Per andare da Ventimiglia a Genova si hanno due strade, l’Aurelia e l’autostrada, e d’estate ci vogliono a volte anche 4 ore per raggiungere il capoluogo… immaginiamo in caso di una emergenza sanitaria cosa potrebbe accadere”.

Anche l’On. Franco Vazio ha fatto capire come la guerra non sia più tra Albenga e Pietra ma che finalmente si sia riusciti a fare squadra: “Dobbiamo capire che qui si toglie sempre e solo ad un territorio e lo dico anche contro alcuni sindaci del mio partito che la pensano diversamente. Non può essere sempre e solo il savonese ad essere oggetto di tagli, e in questo caso non deve essere una guerra del ponente contro Savona perché alla fine tutti usciremmo sconfitti e costretti a dover andare a Genova a farci curare”.

Sulla stessa linea anche il sindaco di Finale Ligure, Ugo Frascherelli, e i due consiglieri regionali “ponentini” Vaccarezza e De Vincenzi. Il capogruppo di Forza Italia ha assicurato “che il mio voto in consiglio regionale sarà sempre contro questa ipotesi, e critico aspramente la maggioranza del comune di Savona per aver votato un’ordine del giorno che chiede alla Regione di togliere il Dea al Santa Corona, così come i comuni del levante e non solo che hanno votato lo stesso ordine del giorno. Dobbiamo far sentire la nostra voce e dobbiamo essere uniti non come in passato che alle parole non erano seguiti i fatti”.

Il ponente per il Sant' corona

“Dobbiamo preoccuparci del fatto che se si continua a non mantenere la struttura prima o poi a chiudere il Santa Corona non sarà un assessore ma un tecnico – così l’ex primo cittadino e ora consigliere Pd De Vincenzi – Qui si rischia ogni giorno l’agibilità, se si continua a lasciar cadere a pezzi la struttura senza interventi strutturali e consapevoli”.

All’incontro ha partecipato anche Andrea Melis, consigliere del M5S: “Vivo a Savona ma sono eletto nel collegio quindi devo rispondere a tutto il mio elettorato, e ricordo che per primi noi del MoVimento ci siamo espressi per la collaborazione tra Albenga e Pietra Ligure e per un rafforzamento della sanità pubblica in generale e non solo nel ponente”.

Il ponente per il Sant' corona

La serata si è conclusa con l’intervento del primo cittadino imperiese Capacci: “Se sono qui è perché il mio territorio è altrettanto preoccupato, se non di più, di dover sperare nell’arrivo di un elicottero che dall’entroterra imperiese possa salvare delle vite trasportando un malato fino a Genova. Se dobbiamo ridefinire la mappa della sanità dobbiamo prima ridisegnare le infrastrutture viarie, in modo che permettano di muoversi in tempi brevi e non come accade oggi dove tutto dipende da una autostrada che invece è poco più di una strada a scorrimento lento e per di più a pagamento”.

Appuntamento adesso al 14 di novembre, quando a Savona si terrà la conferenza dei sindaci: lì si farà la conta dei voti, tra chi appoggia la linea del sindaco Caprioglio e chi invece quella del ponente savonese, apparso questa sera compatto e coeso.

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