Noli. “Grande ospitalità del comune di Noli. Chiudere i parcheggi ai bus e fare le multe ai bus che non vanno a parcheggiare a Spotorno”. Recita così il piccato post pubblicato ieri sulla propria pagina Facebook dalla sezione savonese dell’Associazione Guide Turistiche della Liguria, che ha scelto lo strumento dei social network per denunciare lo strano comportamento tenuto dal Comune di Noli, che ha deciso di “tenere lontani” i bus di turisti.
Secondo quanto riferito, “sabato un pullman di turisti è stato multato per aver parcheggiato in un luogo in cui l’anno prima la sosta era concessa”.
Un comportamento che secondo le guide vanifica gli sforzi compiuti da chi cerca di portare gente in paese: “Noi guide promuoviamo le visite a Noli perché ne vale la pena e, soprattutto perché i nostri clienti sono sempre molto soddisfatti per aver visitato un luogo così affascinante e pregno di storia. Purtroppo, però, spesso abbiamo grosse difficoltà, anzi enormi difficoltà per il parcheggio”.
Il post è stato condiviso da decine di utenti, pronti a tirare fuori il vecchio cavallo di battaglia della Liguria regione turistica ma tutt’altro che accogliente. Tra le risposte, spicca quella della Associazione Esercenti Nolesi, che “chiede scusa per l’accaduto e chiederà spiegazioni all’amministrazione comunale”.
E una risposta arriva, sempre mediante Facebook, dall’ufficio turismo del Comune, che in un altro post pubblicato sulla propria pagina spiega: “Già dall’anno scorso presso il Monique è presente una zona di carico e scarico per gli autobus per permettere di far scendere e salire i passeggeri. Poi i pullman possono spostarsi presso la rotonda al confine con Spotorno dove, lato sul lato di Noli, sono stati riservati loro dei parcheggi. Nessun parcheggio è stato chiuso”.
E sulla multa: “Da un’indagine interna è emerso che il pulmann in questione è stato multato perché sostava (chiuso, senza autista e senza nessun biglietto con eventuale recapito telefonico) sulla fermata per gli autobus di linea della Tpl”.
Un equivoco, quindi, e non un vero e proprio caso di “maltrattamento turistico”. La ormai celeberrima “torta di riso” è ancora disponibile?