Vendone. Due ore di colloquio con il pm Daniela Pischetola per fare il punto delle indagini e per capire come si può ancora proseguire nell’inchiesta sulla scomparsa di Frigentina Del Rosario che risale a due anni fa.
La figlia Tanya D’Addesa è tornata oggi in Procura a Savona. “Mia mamma deve essere nascosta tra i rovi in qualche dirupo della zona di Vendone dove era sparita quel giorno di due anni fa”. Non parla di cadavere, ma di ossa da recuperare Tanya sempre più convinta che la madre sia stata uccisa.
Non si dà pace e vorrebbe riservare ai resti della mamma una degna sepoltura. Posare un fiore su una tomba dove poterla piangere e raccontare di quanta fatica ha fatto per trovarla è un diritto. Tutto comprensibile per una figlia che da due anni viaggia da Roma a Vendone nella speranza che questo incubo finisca per sempre. “E così – dice Tanya – né io né mio marito smetteremo mai di cercarla. Utilizzeremo tutte le tecnologie possibili e immaginabili, anche quelle più sofisticate, ma quei resti dovranno saltare fuori prima o poi dalle vallate di Vendone che hanno inghiottito mia madre”.
E’ una storia molto strana vero? “Forse tutto ha una logica: sono stati trovati indumenti e oggetti. E’ qualcosa fatto ad arte da qualcuno per depistare le indagini – è convinta Tanya – Mia mamma la vallata la conosceva bene. Adorava camminare nel bosco, era molto prudente non avrebbe mai rischiato la pelle. Non si sarebbe mai addentrata tra i rovi o in quei dirupi a strapiombo. No, non era il tipo”.
Chi l’ha uccisa? ” Forse sono stati i bracconieri – risponde Tanya – Da queste parti andavano a caccia dei cinghiali quando la caccia era già chiusa: chissà, magari l’hanno scambiata per uno di quei bestioni che si vedono girare a Vendone e dopo averla uccisa hanno sepolto il cadavere. E’ una ipotesi, ma quanto basta per non farmi chiudere un occhio la notte da due anni”.