Procedimento concluso

Usura, Pino Cammisa patteggia 14 mesi

Secondo la denuncia di un imprenditore ingauno, Cammisa avanzava richieste di denaro con tassi urari

Tribunale Savona

Savona. Un anno e due mesi di reclusione. E’ la pena patteggiata questa mattina da Giuseppe “Pino” Cammisa, l’uomo originario del napoletano ma residente ad Albenga, che era finito in manette lo scorso aprile con l’accusa di usura in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (poi gli erano stati concessi i domiciliari).

Secondo la denuncia di un imprenditore ingauno, che nell’agosto del 2014 si era rivolto ai carabinieri, Pino Cammisa, assistito dagli avvocati Antonio Nocito e Gian Maria Gandolfo, da tempo avanzava richieste di denaro in conseguenza di alcuni prestiti che gli aveva concesso nel tempo. La presunta vittima aveva raccontato ai militari che gli veniva richiesto di versare un tasso mensile del 10%, una cifra configurabile come usura.

L’arresto di Cammisa, seppur non direttamente, si collegava con l’operazione Real Time nella quale era finito in manette per gli stessi reati Carmelo Gullace. Gli investigatori infatti avevano accertato che entrambi chiedevano soldi all’imprenditore ingauno che poi aveva denunciato di essere vittima di usura.

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