Un anno dopo

Albenga, l’appello degli abitanti di Carenda: “Viviamo col salvagente in mano”

I residenti della zona invocano: "Dopo 20 anni nulla è stato fatto, subito un incontro con Giampedrone e Cangiano"

alluvionati carenda rapalline

Albenga. “A settembre 2015 siamo ancora esposti ad un elevato rischio di esondazione. Dopo 20 anni di attese e di promesse non mantenute ci troviamo ad aspettare la nuova stagione delle pioggie con i salvagente a portata di mano poiché nulla è stato fatto nella pratica”. A lanciare l’SOS sono gli abitanti della regione Carenda di Rapalline, a Campochiesa, alluvionati ormai quasi un anno fa a causa del rio Fasceo, Carenda e Carendetta.

Destinatari dell’appello sono la Regione Liguria e il Comune di Albenga. “Le conseguenze delle ultime alluvioni sono sempre più gravi, di anno in anno – fanno sapere – con danni ingenti alle strutture, alle produzioni e rischi per le persone. Vogliamo fare un accorato appello affinché ci sia un urgente incontro chiarificatore tra l’assessore regionale alle Infrastrutture, Ambiente e Difesa del suolo, Giacomo Raul Giampedrone, e il sindaco del Comune di Albenga Giogio Cangiano con una nostra rappresentanza.

“Rivolgiamo un forte appello anche al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che con il suo operato possa accelerare la messa in sicurezza della zona rispettando la continuità della linea del governo con quello della Regione Liguria in materia di protezione civile”, concludono.

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