Loano. Oltre 450 in tre ore. Tante sono le firme raccolte soltanto questa mattina dai membri del movimento dei “Cittadini Attivi Loanesi” che in piazza Rocca hanno allestito un banchetto presso il quale era possibile sottoscrivere la petizione organizzata per chiedere all’Asl il potenziamento del reparto di pediatria dell’ospedale Santa Corona di Pietra.
Il banchetto è stato operativo tutta la mattina (dalle 9.30 alle 12.30) e lo sarà anche oggi pomeriggio dalle 15 alle 18. Il bilancio della mattinata è molto positivo: oltre 300 persone hanno apposto una firma sui moduli disponibili presso il banchetto, ma in tantissimi hanno sottoscritto anche i moduli che i “volontari” hanno consegnato a negozi e rivendite del centro storico e non solo.
L’iniziativa, promossa dal comitato civico “Tuteliamo Borghetto” e dagli stessi “Cittadini Attivi Loanesi” è partita da Borghetto e Loano ma in breve ha trovato sostenitori in tantissimi altri comuni del ponente savonese (come Ceriale, Tovo, Toirano, Boissano, Pietra, Finale e Andora) e addirittura della Valbormida (Bardineto e Calizzano su tutti).
L’obiettivo del pomeriggio, ovviamente, è quello di avvicinarsi il più possibile a quota mille firme. Queste si andranno ad aggiungere alle 250 sottoscrizioni raccolte domenica mattina scorsa dal comitato di Borghetto e alle altre centinaia messe insieme nei paesi vicini e anche grazie alla versione on-line della petizione. Il totale supera le tremila firme di persone preoccupate per la funzionalità del reparto del nosocomio pietrese.
Tutto nasce dalle proteste di alcuni cittadini che nei giorni scorsi, recandosi col proprio bambino al Santa Corona, hanno scoperto dell’esistenza (da circa un anno) di un dispositivo per il quale i pazienti giunti direttamente in reparto (il pronto soccorso pediatrico è chiuso da tempo), in presenza di una patologia che necessita il ricovero, dopo un periodo di osservazione devono essere trasferiti al San Paolo di Savona o, in assenza di posto letto, al Gaslini di Genova, creando notevoli disagi logistici alla famiglia.
“La situazione del reparto di pediatria – constatano i comitati – è allarmante. I bambini ammalati dopo aver fatto l’accettazione, attendono con i loro genitori in sala d’attesa e nelle sale gioco della pediatria, vengono visitati nella stessa sala visite utilizzata dai pazienti ivi ricoverati e dopo un breve periodo di osservazione di massimo 24 ore, se necessitano di un ricovero, il medico di turno contatta l’ospedale di Savona per farli trasferire con l’ambulanza, o in casi estremi, con l’elicottero”.
I comitati promotori ritengono invece che “non debbano essere fatte economie sulla pelle dei bambini e delle loro famiglie” e si chiedono il motivo per il quale, nel tempo, l’ospedale, un Dea di II livello, “venga oltremodo depotenziato e privato delle necessarie funzionalità”. E’ infatti di qualche mese fa l’altra petizione organizzata per opporsi alla chiusura notturna del reparto di Emodinamica che raccolse diverse migliaia di firme.
Giorni fa il direttore generale di Asl Flavio Neirotti aveva messo in dubbio l’utilità della petizione specificando come i giochi fossero ormai “fatti” e non ci fosse possibilità di tornare indietro: “La pediatria non è mai andata via e non andrà mai via da Santa Corona – confermava Neirotti – E’ un ospedale che è un Dea di 2^ livello, quindi è previsto che ci sia, c’è e ci rimarrà. Chi raccoglie le firme fa bene. E’ sempre importante essere solidali, è sempre bello avere qualcuno che lotta per i diritti (e soprattutto nel campo della salute). Ma non cambierà nulla”.
I comitati, però, non si arrendono: “La petizione per ripristinare l’apertura h24 dell’emodinamica del Santa Corona aveva dato in suoi frutti. Noi non ci fermiamo. Sommergeremo Als e Regione di firme. Dovranno ascoltarci per forza”.