Politica

Elezioni Albisola, Marino Baccino: “Trovare spazi comunali per la costruzione di orti urbani”

Elezioni Albisola, Marino Baccino

Albisola Superiore. Marino Baccino, consigliere comunale di Albisola Superiore e candidato per la lista che sostiene Maria Vezzolla, esprime le proprie considerazioni in merito agli orti urbani.

“Gli orti urbani sono spazi verdi coltivabili e solitamente non appartengono a chi li coltiva ma alle municipalità, che li assegnano a coltivatori non professionisti che ne fanno richiesta – spiega Baccino -. Gli orti urbani hanno una storia che comincia a fine Ottocento con i francesi jardins ouvriers (giardini operai), promossi da Jules Lemire, prete e deputato riformista, mentre ad Albisola sono comparsi in campagna elettorale 15 anni fa, sopravvivendo a tre elezioni amministrative dove sono stati proposti ma non hanno mai visto la luce”.

“Molte promesse elettorali sono rimaste solo sulla carta ma questo progetto non è certo faraonico – sottolinea Baccino -. Negli ultimi anni in tutte le città europee e nordamericane il numero delle persone che vogliono coltivare un orto è andato via via crescendo: giovani, donne, impiegati e professionisti si sono sostituiti a pensionati e operai. Spesso gli orti vengono coltivati in forma collettiva, come giardino comunitario”.

“Qualche tempo fa ha fatto scalpore la notizia che Michelle Obama abbia creato un orto biologico per fornire cibo fresco e sano alle proprie figlie (e al consorte) dentro i giardini della Casa Bianca – spiega Baccino -. A Chiasso nella Svizzera italiana è partito un progetto di orti urbani permanenti aperti a giovani, famiglie, anziani, coppie di mezza età, rifugiati politici. La novità di questi nuovi 60 orti consiste nella loro progettazione come luogo condiviso di socializzazione per tutti i cittadini. Io, in accordo con la candidata sindaco Maria Vezzolla ed in generale con tutta la lista, mi impegno a trovare spazi comunali da destinare agli albisolesi, giovani ed anziani, per costituire orti attrezzati con acqua e gli strumenti necessari a coltivare ortaggi ed ho già trovato contadini che hanno manifestato la loro intenzione a portare la loro collaborazione”.

“I principi di questo progetto si basano sull’utilità sociale e sul benessere psico-fisico che l’orto può generare – prosegue -. Infatti gli orti familiari hanno un ruolo sociale: sono luoghi di incontro e di integrazione intergenerazionale, per i giovani, gli anziani, le famiglie, i lavoratori, i disoccupati, le persone di diversa origine sociale e nazionalità: sono un elemento essenziale per la salute fisica e psichica degli uomini e migliorano la qualità della vita di tutti i cittadini. Ortaggi sani coltivati nel proprio orto permettono una dieta variata e sono un modo concreto per superare il momento attuale e affrontare i conti forzati con il portafogli”.

“Perché – conclude Baccino – oltre alla convenienza in termini salutistici ed etici, questa forma di agricoltura assicura soprattutto un guadagno economico: il recupero del rapporto diretto con la terra garantisce un effettivo risparmio”.

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