Domani saranno 10 anni dalla strage di Nassiriya, Finale ricorda il maresciallo Daniele Ghione

Finale L. Dieci anni dalla strage di Nassiriya. La triste ricorrenza cade domani: era il 12 novembre del 2003 infatti quando, alle 10,40, nella base italiana dei Carabinieri irachena rimasero uccise 28 persone, tra cui 19 italiani tra Carabinieri, militari e civili, mentre 58 furono ferite. A causare quella devastazione, nella quale restò ucciso anche il maresciallo finalese Daniele Ghione, fu un camion cisterna pieno di esplosivo che scoppiò provocando l’esplosione del deposito munizioni della base.

Nell’attentato persero la vita appunto 12 Carabinieri, 5 militari dell’esercito e due civili, il cooperatore internazionale Marco Beci e il regista Stefano Rolla, che si trovava sul posto per le riprese di uno sceneggiato sulla ricostruzione del luogo da parte dei soldati. La base di Nassiriya aveva funzione di sede principale per le forze armate italiane partecipanti alla missione “Antica Babilonia”, con finalità di peacekeeping. La missione italiana era partita il 15 luglio 2003 nell’ambito dell’operazione “Iraqi Freedom”, iniziata nel marzo dello stesso anno da una coalizione composta principalmente degli eserciti britannico e statunitense.

Domani, proprio nel decimo anniversario dalla strage, Finale Ligure ricorda il maresciallo capo dei carabinieri Daniele Ghione. L’iniziativa, promossa dalla sezione finalese dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che porta proprio il nome di Ghione, prevede due cerimonie. Alle 10 è fissata la deposizione di una corona davanti al monumento nei giardini Daniele Ghione mentre alle 11 sarà celebrata una Santa Messa presso la Basilica di San Giovanni Battista a Finale.

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