Caccia, l’assessore Briano: “Non ci hanno permesso di difendere atto legittimo”. Esultano le associazioni

Caccia, cacciatore

Liguria. “Per la seconda volta senza entrare nel merito dei contenuti del calendario venatorio e senza tenere conto della sentenza di pochi giorni fa del Tar che ci aveva dato ragione su tutto, il Consiglio di Stato ha sospeso l’attività venatoria. Anche la nostra richiesta di essere ascoltati per difendere il provvedimento ci è stata negata”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Caccia Renata Briano, a margine della seduta del Consiglio Regionale, commentando la decisione del Consiglio di Stato.

Per conoscere quando gli appassionati potranno riprendere far le braccia le doppiette si dovrà aspettare la sentenza di merito sempre da parte del consiglio di stato del prossimo 26 novembre. Renata Briano non nasconde amarezza per la decisione: “Sono molto dispiaciuta di non aver potuto difendere, come ha affermato il Tar, un atto legittimo e garante dei diritti dei cacciatori. Del resto, da parte della controparte ambientalista, più che una mediazione la loro sembrava una sorta di ricatto: ritiro di tutti i ricorsi in atto previa cancellazione delle due giornate aggiuntive di caccia alla migratoria previste dalla legge con l’approvazione di Ispra, l’istituto per la ricerca ambientale. Credo che a questo punto, a livello nazionale di debba lavorare per mettere le Regioni nella condizione di approvare i propri calendari nella certezza del diritto e senza lasciarle sole in balia di attacchi politici e strumentali degli anti-caccia”.

Preoccupazione per la decisione del Consiglio di Stato di sospendere nuovamente l’attività venatoria in Liguria è stata espressa, in una pausa del Consiglio regionale, anche dall’assessore all’agricoltura Giovanni Barbagallo: “Una decisione destinata a incidere e pesare negativamente soprattutto sul mondo agricolo” ha commentato Barbagallo.

“La nostra battaglia per la tutela dei beni naturali liguri e la salvaguardia dei migratori selvatici continua; in fondo dobbiamo essere un po’ grati anche ad alcuni amministratori regionali, che col loro metodo pasticcione e maldestro, e l’indisponibilità ad un sereno confronto tecnico nelle sedi istituzionali, ci hanno permesso questa terza vittoria in difesa degli animali selvatici da una pressione ingorda” hanno invece commentato le associazioni ambientaliste.

“Ricordiamo che in Liguria si computano persino i tracciati stradali e ferroviari nel conteggio degli ettari da precludere all’attività venatoria, per raggiungere quel 20% obbligatorio di superficie protetta in base ad obblighi statali. Pur di non rinunciare ad una giornata settimanale aggiuntiva di caccia in deroga ai migratori nel solo mese di novembre, la Regione ha preferito correre il rischio di far chiudere tutta la caccia. Accontentati…”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.