Cronaca

“Non menare il belino al bagnino”: su Facebook gli sfoghi contro i turisti e i clienti che stressano “sotto il trespolo”

non menare il belino al bagnino

Riviera. Foto, video, racconti di episodi realmente accaduti, ma soprattutto tanti sfottò, nemmeno troppo garbati. Tutto questo è la pagina di Facebook “Non Menare il Belino..al Bagnino”, creata all’inizio di luglio e con già più di 600 seguaci, che raccoglie le testimonianze dei bagnini del Ponente ligure. Nella bacheca virtuale i “baywatch” nostrani si scambiano aneddoti sui clienti degli stabilimenti balneari sfogando le loro “frustrazioni”.

Ruolo da protagonista viene giocato dalle domande, più o meno assurde, rivolte dai bagnanti ai bagnini che vengono elencate accompagnate dalla risposta reale e da quella che avrebbero voluto dare. Tra gli argomenti più gettonati ci sono le meduse (tra turisti che pretendono di sapere se in mare ci saranno e quelli che le temono e le cacciano): “Stavo tranquillamente parlando con una ragazza e ovviamente non sapevo nemmeno dove fosse il mare…comunque arrivano le due classiche madri che fanno crescere i figli froci sotto delle campane di vetro,urlando:bagnino c è un bambino in mare che piangendo e urla perché è stato punto da una medusa!
Giro lo sguardo e capisco che il bambino sarebbe tranquillamente uscito dal mare da solo… Mi faccio prendere dal sacro furore della presa x il culo!mi alzo in piedi degno del migliore Mitch di baywatch e inizio ad urlare in direzione mare:bambino bambino!smettila di urlare che stai dando fastidio alle signore!
La raffica di insulti ricevuti non ha prezzo nel vedere le altre mille persone in spiaggia che ridevano e le prendevano x il culo!”

Non mancano dialoghi sul significato delle bandiere issate vicino al trespolo o sui comportamenti bizzari dei clienti degli stabilimenti balneari come dimostra questo post: “Sembra una barzelletta, ma è giusto raccontare! Dunque..sono sul trespolo con la bandiera rossa e gialla sventolanti…due signori anziani avvicinano e chiedono: ‘mi scusi ma cosa vogliono dire le bandiere?’. Parto con la spiegazione della gialla e dopo con la rossa…lui tutto interessato chiede se con la bandiera rossa fosse proibito fare il bagno..rispondo che è solo pericoloso ma non assolutamente vietato! Poi se ne esce da campione: ‘scusi, ma l altra bandiera allora quando la mette?quando fa bello?’. Io rovinato dalla sera prima non capisco e gli chiedo quale, pensando facesse una battuta! lui risponde: ‘beh la bandiera verde! quello che dirà che si può fare il bagno in sicurezza!’. Al che, ho risposto da fuoriclasse: ‘ma é un trespolo! mica un semaforo'”.

Grande successo ha riscosso anche la “guida” alla risposte ad una delle domande più gettonate: “Ricominciano con la domanda: ‘ma ci sono meduse oggi?’. Ora propongo di votare o suggerire le risposte che ogni bagnino ha nel cuore: riflessiva: ‘ci pensi un attimo…(imprecazione) secondo lei come faccio a sapere se ce me sono? Dispongo del suo stesso metro di misura, il mio occhio…faccia lei’; tecnologica: ‘guardi non mi sono ancora arrivate le scansioni termiche dal nostro satellite Belino651, ma appena arrivano la informo’; cybernetica: ‘grazie della domanda! Proprio ieri mi sono fatto installare un periscopio retrattile di 6 metri nel retto, aspetti che mi accuccio sul pelo dell’acqua..'”.

Moltissime anche le foto che ritraggono situazioni divertenti riprese dal trespolo, con relativi commenti, e i video attraverso i quali i bagnanti e le loro manie vengono prese in giro. Gli autori dei post, in alcuni casi, non utilizzano troppi giri di parole e, forse, esagerano un po’ con le prese in giro verso i clienti. L’impressione è quella di vedere “chi sputa nel piatto dove mangia”: è vero che i turisti non sono sempre educati, ma allo stesso tempo vale anche la regola che, chi vuole vivere di turismo, deve accogliere la clientela con uno spirito diverso. Leggendo certi commenti viene naturale apporre a questi bagnini l’etichetta dei perfetti liguri, quelli che fanno accoglienza secondo il motto “torta di riso finita”.

A prevalere sono comunque i racconti spiritosi e non troppo oltraggiosi verso i turisti. Aneddoti che, visti i numeri della pagina (che come immagine di copertina ha scelto un bagnino “impegnato” nel gesto dell’ombrello), dimostrano di essere molto graditi tra gli addetti ai lavori e non solo.

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