Sanità, l’annuncio di Quaini: “La maternità al Santa Corona non si tocca”

ostetricia

Pietra L. “Ruolo e funzioni della divisione di Chirurgia vertebrale, organizzazione dipartimento di ortopedia, organico divisione di traumatologia e stanza postoperatorio, mantenimento attività chirurgica di eccellenza di urologia con dotazione posti letto adeguata, attività ed organici di ginecologia ed ostetricia (che rimane anche a Pietra Ligure), attività assistenziale di neonatologia e pediatria, completamento lavori del pronto soccorso, apertura a pieno regime del centro disabilità, recupero sedute operatorie delle divisioni di eccellenza (neurochirurgia, chirurgia protesica), ruoli ed operatività commissione per il nuovo Santa Corona, realizzazione concorso per direzione di presidio”. Questi i punti programmatici per l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure del consigliere regionale Idv e presidente della commissione sanità Stefano Quaini che rende noto le discussioni avviate in questi giorni con la Asl 2 e l’assessore regionale Claudio Montaldo, con una maggioranza di centro sinistra in Regione che deve ancora completare un accordo complessivo sul piano sanitario regionale, in vista dell’approvazione della delibera nell’atteso Consiglio regionale di martedì 11 dicembre.

“Bisogna assolutamente riconsiderare la scelta di cessazione dell’attività elettiva della Chirurgia vertebrale , infatti oltre ad essere sbagliato nel contesto locale tale opzione crea problemi enormi a livello regionale per il contenimento della mobilità passiva, con un evidente bilancio negativo ed impattante economicamente. Ho portato all’attenzione dell’assessore Montaldo questa problematica e si è aperta una discussione importante che spero porti nella giusta direzione di riaprire il reparto, che oggi deve ricoverare in diversi contesti, creando anche un notevole problema assistenziale, data la peculiarità dei malati con lesioni alla colonna vertebrale .E’ inoltre di cardinale importanza ridare slancio alle chirurgie che devono avere più sedute operatorie, quali neurochirurgia, protesica e molte altre , in quanto è evidente che non si può tagliare sulle eccellenze che sono attrattive, qui come altrove ad esempio al MIOS di Albenga o alla chirurgia della mano di Savona. Anche l’Urologia ha subito una riorganizzazione che si rivela essere penalizzante in maniera pesante, tenendo anche presente la poca considerazione per l’attività di quei colleghi che da sempre svolgono interventi di alta complessità a Pietra e che devono continuare in quella sede ad operare senza limitazioni assurde o vedendo andar in altre sedi i pazienti. Questo non rappresenta un buon modello organizzativo, ma solamente un ulteriore penalizzazione di professionalità che l’ospedale non può accettare supinamente; allo stesso modo si deve attivare la nuova dotazione di posti letto a turnover urologico, come previsto, e questo è un nodo su cui la chiarezza deve essere massima in quanto tale impegno dell’Asl è stato formalizzato, quindi non possono esserci più ritardi o mezze scelte” spiega Quaini.

“Considero buona la nuova logistica del pronto soccorso e l’attività postoperatoria della recovery room, mentre la rianimazione merita di essere potenziata in quanto sede di Dea di II livello e trauma center, mentre spesso viene pianificata la sua attività , sia di budget che di risorse umane, in maniera completamente inadeguata e fuori contesto. Bisogna chiarire anche le voci negative circa il futuro della ginecologia ed ostetricia, i cui numeri consentono decisamente la prosecuzione dell’attività ed anche questo punto è stato chiarito in ambito di assessorato, pertanto tale realtà importante non si muove dall’ospedale, ma deve potenziarsi in dirigenti medici. Dal punto di vista amministrativo e gestionale bisogna con forza porre il problema della direzione di presidio, riguardante anche Albenga, i quanto non si può attendere oltre sulla necessità di un concorso che individui la responsabilità di direzione degli ospedali riuniti del ponente”.

“Anche la commissione per il nuovo Santa Corona deve trovare una linea di azione ed una sua dinamicità e visibilità di operato, altrimenti temiamo rallentamenti che strategicamente andranno ad incidere sulle scelte da attuare e se le figure individuate necessitano di una integrazione riteniamo questa strada un arricchimento al fine di dare slancio al progetto, mentre allo stesso tempo se qualcuno degli attuali componenti non avesse le giuste motivazioni dovrebbe ovviamente farsi da parte” conclude Quaini.

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