Cronaca

Costa Concordia, Foschi in Senato: “Schettino decise da solo l’inchino, ignobile pensare a clandestini a bordo”

naufragio concordia: conferenza costa

Savona. “Il passaggio ravvicinato all’isola del Giglio fu una decisione “presa autonomamente dal comandante Schettino”. Lo dice l’Ad di Costa Crociere Pierluigi Foschi nel corso di un’audizione al Senato, ribadendo dunque l’estraneità della società alla prassi dell’ ‘inchino’. Ai magistrati, però, il comandante in seconda Roberto Bosio ha riferito che la “navigazione ravvicinata era programmata” fin dalla partenza della nave da Civitavecchia.

L’Ad di Costa ha poi aggiunto: “E’ impensabile che una società con una tradizione come la nostra possa accettare clandestini a bordo. E’ una cosa ignobile e impensabile”, sottolineando che “i sistemi di controllo della società sono all’avanguardia”. Ed ignobile è aver ipotizzato che vi fossero dei lavoratori in nero. “Siamo l’unica azienda al mondo che volontariamente si è sottoposta alla certificazione di responsabilità sociale”.

“La scatola nera della ha registrato tutto quello che avvenne la sera del naufragio – ha infine precisato Pierluigi Foschi, smentendo dunque che vi fosse un guasto e sottolineando che tutte le parti del sistema sono in mano ai pm. “Tre giorni prima dell’incidente – ha spiegato – ci è stato segnalato un piccolo inconveniente e i nostri tecnici lo hanno immediatamente fatto presente alla casa produttrice. Ma lo stato della scatola nera non ha inficiato la registrazione dei dati”.

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