Commemorazione Cascione: ANPI di Leca contro Alto

Felice Cascione

[thumb:13643:l]Albenga. La concomitanza di manifestazioni fa scattare la polemica fra associazioni resistenziali che convididono il debito di memoria verso il comandante Felice Cascione, “U megu”, medico e partigiano ucciso ad Alto dai nazifascisti il 27 gennaio 1944.

Così il presidente della sezione ANPI di Leca d’Albenga, Santo Ansaldi: “Nonostante il continuo rapporto verbale ed epistolare con il Comitato Provinciale di Imperia, non è pervenuta notizia al nostro direttivo di iniziative volte ad onorare il personaggio più popolare ed amato della Resistenza nel Ponente ligure proprio nel luogo dove venne trucidato. Il Comitato Provinciale di Imperia, come anche il Comitato provinciale ANPI di Savona e l’amministrazione Comunale di Alto erano stati messi a conoscenza, già dal mese di febbraio, dell’intenzione della nostra sezione di convocare il raduno interregionale nella città di Albenga, in particolare nella frazione di Leca, per la prima domenica di agosto, conservando la tradizionale data”.

“Il sindaco del Comune di Alto, in occasione dell’incontro tra lo stesso ed una delegazione di attivisti della sezione ANPI di Leca, aveva personalmente assicurato il patrocinio del Comune e la presenza alla manifestazione – prosegue Santo Ansaldi – La necessità di organizzare la manifestazione in Albenga è nata dall’esigenza di far conoscere, alla cittadinanza ingauna, il sacrificio dei deportati albenganesi, vittime del nazifascismo”.

“Riteniamo che l’aver voluto organizzare, nel corso della stessa giornata e con la stessa motivazione, una contromanifestazione offenda l’idea di unità di intenti nata dalla lotta antifascista e sfociata con la liberazione dell’Italia” afferma Ansaldi, concludendo: “Il nostro direttivo indagherà sull’eventuale malafede di chi ha organizzato la manifestazione nel Comune di Alto, con il preciso intento di arrecare un danno, quantomeno di immagine, alla sezione ANPI di Leca”.

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