Economia

Chimica, 814 lavoratori in cassa: lo specchio della crisi

Beute infineum

[thumb:4522:l]Provincia. La Infineum di Vado Ligure, le Vetrerie di Dego e Carcare della Sant-Gobain, l’Italiana Coke di Bragno, e la Vetreria Etrusca. Sono le uniche aziende del settore chimico della Provincia di Savona a non essere interessate da provvedimenti di cassa integrazione o altre misure di ammortizzatori sociali.

La crisi economica si fa sentire e in modo pesante, proprio in uno dei settori principali dell’economia e dell’occupazione savonese. A lanciare l’allarme sono gli stessi sindacati di categoria, che hanno fotografato una situazione davvero difficile, con pesanti ripercussioni sul mondo del lavoro.

Alla fabbrica Testa di Albenga avviate 14 procedure di cassa integrazione su 40 lavoratori, alla Zinox 20 dipendenti su 20 in cassa integrazione per quattro settimane, alla Vetrotex 21 su 34 per 13 settimane, alla Nuova Isotermica di Vado Ligure 35 su 45 per 13 settimane, alla Edilplast 19 su 19 per dodici settimane, alla Cerve (vetro) di Altare 30 su 32 per 13 settimane, alla Fac di Albisola 143 su 155 a scandenza questo mese, e a breve verrà fissato l’incontro con l’azienda.

Cassa Integrazione anche per i 69 lavoratori dell’Artigo di Cairo Montenotte, durata 12 settimane, e per i dipendenti della Vinson di Cosseria: 13 in cassa integrazione per altrettante 13 settimane. Alla Sanac di Vado Ligure e alla Bormioli di Altare è stato invece adottato il provvedimento delle ferie obbligatorie. E poi Ferrania, con 350 su 450 in cassa integrazione straordinaria con scadenza a luglio. Per l’Artigo si spera nell’arrivo di una importante commessa dalla Spagna che possa far riprendere l’attività dell’azienda.

Diverso il discorso della Ocv di Vado Ligure: la proprietà ha investito 20 milioni di euro nel nuovo forno di fusione, ma l’azienda ha registrato un forte calo delle vendite con pessime previsioni future, avviando così la cassa integrazione ordinaria per i 100 dipendenti che avrebbero invece dovuto riprendere il lavoro dal mese di aprile. Per il 26 marzo si terrà un incontro tra sindacati e azienda: probabile il passaggio alla cassa integrazione straordinaria, in attesa di una ripresa del settore.

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