Casi virtuosi

Stazioni riconvertite per attività sociali: in un libro i casi di Albisola e Celle

In tutta Italia 450 stazioni "impresenziate" ospitano attività legate a protezione civile, cultura e sport

Albisola/Celle. Sono oltre 450 in tutta Italia le stazioni “impresenziate”, ossia non più funzionali alle attività ferroviarie, in cui sono resi disponibili spazi, in comodato, a Enti locali, Fondazioni e Associazioni. Le migliori esperienze di riuso sociale delle stazioni e degli immobili ferroviari per progetti e attività culturali, turistiche, di solidarietà e sostenibilità sono state raccolte nel volume “Stazioni Impresenziate. Un riuso sociale del patrimonio ferroviario”: tra queste anche i casi di Albisola (che ospita il comando di polizia locale) e Celle Ligure (sede della Croce Rosa).

Il volume è stato presentato oggi a Milano durante Fa’ la cosa giusta!, la fiera del consumo consapevole e degli stili di vita sostenibili. A illustrarlo Ilaria Maggiorotti, responsabile asset immobiliari di Rete Ferroviaria Italiana, che ha spiegato come questi progetti creino valore culturale, sociale ed economico per il territorio di riferimento. Il libro raccoglie i casi più virtuosi, circa 90 stazioni in 18 regioni italiane. Esempi concreti di come l’assegnazione di questi spazi ha generato esperienze con impatti importanti, sul territorio, in ambito sociale.

Due come detto i casi “savonesi” riportati nel volume. Il primo è quello di Albisola Superiore, dove il quartiere generale della Polizia Municipale è aperto ogni giorno in stazione per garantire ai cittadini sicurezza e servizi. Tipico esempio di architettura ferroviaria anni Settanta, la stazione di Albisola è stata costruita quando la linea ferrata fu arretrata dal lungomare verso l’entroterra ed occupa una posizione leggermente decentrata nel territorio del piccolo borgo ligure, famoso per la produzione della ceramica. Con i binari rialzati rispetto al piano strada, la stazione si compone di fatto di due parti: un atrio di accesso, su cui si apre un bar, e una serie di locali lungo il binario 1, che sono occupati dalla Polizia Municipale dal 2002.

Il secondo caso è quello di Celle Ligure, dove da dieci anni la Croce Rosa Cellese garantisce dalla stazione il presidio del territorio per assistenza sanitaria e interventi di protezione civile. Come per Albisola, anche la stazione di Celle è stata realizzata nel 1977, quando la linea ferroviaria venne arretrata dalla zona del lungomare verso l’entroterra. L’edificio, tipico dell’architettura ferroviaria di quegli anni, e la sua struttura sono simili ad Albisola, con il piano binari ad un livello superiore rispetto alla strada, cui si accede attraverso una scalinata, in cima alla quale si trova l’ingresso agli ampi spazi che sono occupati dall’Associazione Pubblica Assistenza Croce Rosa Cellese. La Onlus è in stazione dal 2008, in seguito ad un contratto di comodato d’uso gratuito siglato con RFI, ed occupa circa 300 metri quadrati di spazi, ricavati anche grazie ad un soppalco di 115 metri. All’esterno un’area delle medesime dimensioni è utilizzata come parcheggio per i mezzi di emergenza.

Questo nuovo modello di gestione degli immobili garantisce, tra l’altro, il presenziamento degli edifici e la loro rigenerazione anche in termini di riqualificazione architettonica e decoro. Le best practice realizzate sono in linea con quanto definito dal Piano industriale 2017-2026 del Gruppo FS Italiane, che vede nel riuso sociale del patrimonio dismesso una delle leve per rivitalizzare le stazioni e riportarle al centro dell’interesse del territorio oltre che dei viaggiatori.

Negli scali ferroviari interessati trovano spazio molteplici attività: da quelle svolte dall’arma, polizia municipale e protezione civile, a quelle dedicate ai giovani, alla cultura e allo sport, alle quali si aggiungono i progetti di promozione del turismo, protezione dell’ambiente e tutela dei diritti e della solidarietà. Su tutto il territorio nazionale, l’impegno immobiliare del Gruppo FS Italiane in chiave sociale è di oltre 90mila metri quadrati.

Nel corso della fiera si è parlato anche dell’Atlante di viaggio lungo le ferrovie dismesse, una raccolta dei tracciati ferroviari dismessi da riconvertire in percorsi ciclopedonali, cammini e greenways a beneficio della mobilità sostenibile e della valorizzazione turistica del patrimonio naturale, storico e paesaggistico del Paese.

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