Ultra maratona

Pablo Barnes senza limiti: secondo alla Milano-Sanremo

L'argentino di Finale Ligure migliora sia il tempo che il piazzamento del 2016

Finale Ligure. Tanto coraggio, una lunga preparazione frutto di costanti allenamenti, la giusta dose di follia che contraddistingue ogni grande impresa. Le corse podistiche di fondo sulle distanze classiche non si possono improvvisare, ma possono essere alla portata di tutti. Per le Ultra Maratone occorre un qualcosa in più, una determinazione ad un’audacia tali da poter andare oltre i limiti, compiendo un’autentica impresa sia sul piano della resistenza fisica che di quella mentale.

Con partenza alle ore 10 di sabato 29 aprile, per il quarto anno, si è corsa la Ultra Milano-Sanremo, sulla distanza di 285 chilometri. Quasi 7 volte una Maratona. Tempo massimo per portarla a termine: 48 ore.

Per la terza volta ha vinto il portoghese Joao Oliveira, con il tempo di 31 ore e 28 minuti, precedendo l’argentino Pablo Barnes e il britannico Steve Scott. Tra le donne ha primeggiato l’italiana Tiziana Mugheddu, che ha preceduto la moldava Aurelia Rocchi e l’inossidabile statunitense Liz Bauer. La gara è stata portata a termine da 25 atleti sui 44 partenti.

Novità di quest’anno la comparsa delle staffette, che hanno permesso a gruppi di cinque podisti di correre il mito di una gara ai confini delle possibilità umane, con la vittoria delle Tartarughe della Kirghisia.

Pablo Barnes, 40enne argentino residente a Finale Ligure, quindi, è riuscito nell’impresa di migliorare se stesso. Infatti, mentre due anni fa fu costretto al ritiro nei pressi di casa, nel 2016 si classificò terzo, con il tempo di 33 ore e 47 minuti.

Quest’anno Pablo ci ha voluto provare ancora, forte dell’esperienza dei due anni precedenti, ed ha compiuto un’altra impresa di altissimo livello. Non è riuscito a tenere il passo dell’irraggiungibile Oliveira, ma ha superato con ampio margine i cancelli orari di Casteggio, Ovada, Voltri e Loano, presentandosi a quest’ultimo nella mattinata di domenica.

Barnes, in gara con il pettorale numero 4, ha fatto il vuoto alle sue spalle: è giunto a poco meno di 2 ore di distanza dal vincitore e con ben 4 ore e 45 minuti di margine sul terzo classificato. Il finalese, portacolori del BergTeam, ha chiuso la gara in 33 ore e 25 minuti. Ha impiegato 22 minuti in meno rispetto al 2016, ma quest’anno il percorso ufficiale prevedeva ben 13 chilometri in più.

Pablo, oltre ad essere seguito sull’ammiraglia dal preparatore atletico Mirco Ferrari, ha potuto contare sul supporto di numerosi compagni di squadra ed amici che lo hanno accompagnato per tratti più o meno lunghi. Michal Lazzaro Rafinski lo ha sostenuto da Ovada ad Arenzano, Paolo Rovera Chersogno dal Turchino a Noli, Davide Ansaldo ha avuto il ruolo di “faro” nella notte savonese; il presidente del BergTeam Ernesto Ciravegna ha realizzato il video live da Bergeggi, Simone Scuri e Virginia Oliveri, moglie di Pablo, lo hanno accompagnato nei 70 chilometri da Finale Ligure fino all’arrivo, insieme ad altri amici che hanno voluto essere parte dell’impresa.

Subito dopo aver tagliato il traguardo, posto sulla spiaggia, tra gli applausi dei presenti, Pablo si è spogliato e rinfrescato in mare, mostrando di avere ancora energie e lucidità, prima di ricevere la medaglia del secondo classificato.

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