Spotorno, sì dal Consiglio comunale al mini-porto turistico. “Tutele per ambiente e habitat marino”

progetto porto spotorno

Spotorno. Con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione delle opposizioni, il Consiglio comunale di Spotorno ha approvato la delibera di richiesta alla Regione Liguria della modifica dell’attuale previsione del piano della costa da porto a secco ad approdo turistico per il sito interessato dalla discarica Serra.

Questo passaggio si rende necessario per arrivare alla chiusura definitiva dell’operazione con l’inserimento del porticciolo turistico nel piano della costa da parte della Regione, entro gennaio 2015.

La modifica sostanziale è frutto di un’intesa maturata nel corso di diversi incontri con alcuni assessori regionali e con i responsabili della parte urbanistica e ambientale, incontri che ebbero il via dopo l’impegno a rivedere la destinazione urbanistica della discarica Serra da parte del presidente Claudio Burlando.

L’amministrazione comunale, infatti, pose e pone come punto inderogabile la bonifica della discarica, da decenni sito intollerabile per l’attività turistica e balneare e di particolare impatto negativo per coloro che giungono dall’autostrada nella rotonda di ponente, con destinazione Spotorno o Noli.

L’accordo, poi trasferito nella delibera approvata dal Consiglio, prevede un nuovo approdo nautico di valenza turistica, che sarà limitato all’ambito della discarica, con la previsione di un bacino acqueo limitato a 15.000 metri quadrati e con una diga foranea da realizzarsi a 70 metri dalla prateria di poseidonia oceanica tutelata dal Sic europeo.

L’intesa prevede, inoltre, che in fase di realizzazione l’eliminazione della discarica avvenga con la realizzazione preventiva di un palancolato per proteggere il mare e la poseidonia dalla diffusione di materiale non idoneo. Cosa attualmente all’ordine del giorno durante le mareggiate autunnali ed invernali.

“L’ipotesi in corso riguarda esclusivamente il Comune di Spotorno, anche se la sua valenza sarà certamente di carattere comprensoriale, migliorando l’immagine del Golfo dell’Isola, che potrà essere dotato di una infrastruttura importante per far vivere il mare a residenti e turisti” afferma il vice sindaco e assessore al turismo Francesco Riccobene.

La soluzione prospettata accoglierebbe circa 250 imbarcazioni di piccole dimensioni, sino a 12 metri, e garantirebbe alle attività nautiche un tratto di arenile ricompreso fra due moli, all’ingresso dell’approdo. Ridotte anche le cubature che saranno riservate ai servizi nautici classici, mentre i parcheggi saranno interrati.

“Ovviamente, essendo nella fase urbanistica, siamo perfettamente consci che altri passaggi saranno necessari, ma l’impostazione data su una soluzione nautica minore, depone per un percorso più agevole, fondato su alcuni principi ambientali condivisi” aggiunge Riccobene.

“E’ importante che l’amministrazione prosegua nell’impegno per un’immagine diversa dell’ingresso del paese, attualmente compromessa da una discarica imposta in una fase storica che non teneva conto delle esigenze ambientali della costa”.

“Credo che le minoranze avrebbero dovuto votare a favore perché non esiste un’altra soluzione possibile, viste le esperienze passate. Il progetto, presentato come ipotesi, risolverebbe due questioni fondamentali: la bonifica e la tutela del Sic. Altri percorsi sono improbabili e rischierebbero di portare indietro le lancette” conclude il vice sindaco di Spotorno.

“Mi fa piacere che in Consiglio comunale vi fosse tra il pubblico gente nota dell’imprenditoria, questo significa che l’operazione suscita interesse: unica nota dolente della serata e stato vedere la minoranza che si è espressa con voto di astensione” afferma Giuseppe Vitellaro, consigliere comunale di maggioranza con delega al Demanio.

“Capisco che ha tutti avrebbe fatto piacere un porto di dimensioni superiori, magari più attrattivo a livello turistico, ma questo è il massimo che potevamo ottenere per rimanere a distanza della poseidonia, ottenendo soprattutto lo scopo di salvaguardare le nostre coste, che non avendo più una barriera si stanno arretrando in modo vertiginoso” conclude Vitellaro.

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