Il punto

Mafia e soldi dagli imprenditori per l’elezione di Toti: la maxi inchiesta sulla corruzione in Liguria

I punti chiave del terremoto giudiziario, politico e amministrativo deflagrato martedì con l'arresto del presidente della Regione

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Liguria. Un pericolo “attuale e concreto che l’indagato possa reiterare, nell’ambito delle proprie funzioni, altre condotte corruttive analoghe a quelle per cui si procede, mettendo la propria funzione al servizio di interessi privati in cambio di utilità per sé o per altri” per Paolo Emilio Signorini, la sorprendente disinvoltura” e la “allarmante sistematicità” con cui il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti “manifesta il proposito di ricorrere a richieste di denaro agli imprenditori, sfruttando la momentanea soddisfazione per gli obiettivi imprenditoriali realizzati anche in seguito al proprio intervento”. E per Aldo Spinelli, “una evidente sistematicità del meccanismo corruttivo per il raggiungimento dei propri interessi imprenditoriali”.

Sono queste, in estrema sintesi, le motivazioni che hanno spinto la gip Paola Faggioni a stabilire le tre misure cautelari che hanno scatenato il terremoto giudiziario, politico e amministrativo in Liguria: l’inchiesta sulla corruzione ha fatto finire agli arresti domiciliari Giovanni Toti e Aldo Spinelli e in carcere Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità Portuale.

L’inchiesta sulla corruzione in Liguria: i punti chiave

Una maxi inchiesta durata 18 mesi, partita nel 2020 dalla procura della Spezia per un’ipotesi di corruzione elettorale, e che ha portato all’emissione di una serie di misure nei confronti di Toti, Signorini e Spinelli, di Roberto Spinelli (figlio di Aldo, anche lui imprenditore nel settore logistico e immobiliare), Mauro Vianello (imprenditore nell’ambito del porto di Genova), Francesco Moncada (consigliere di amministrazione di Esselunga), Matteo Cozzani (capo di gabinetto del presidente di Regione Liguria), Arturo Testa e Italo Maurizio Testa (rappresentanti della comunità resina di Genova) e Venanzio Maurici (accusato di corruzione elettorale).

Corruzione, terremoto in Liguria: tutti gli aggiornamenti e le notizie

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la maxi indagine avrebbe scoperchiato un sistema di potere fatto di tangenti e favori tra amministrazione regionale e mondo dell’imprenditoria, dalla concessione per gestire fino al 2051 il Terminal Rinfuse al via libera all’espansione dei supermercati Esselunga. Gli episodi e le condotte citate nell’ordinanza sono numerosi, le accuse pesantissime: corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio.

Giovanni Toti ai domiciliari ad Ameglia: “È serenissimo, spiegheremo tutto”

Giovanni Toti è stato raggiunto dai militari della guardia di finanza martedì mattina a Sanremo, nell’hotel in cui ha alloggiato per partecipare a due incontri nel Ponente. Tornato a Genova, ha assistito alla perquisizione nel suo appartamento di Piccapietra con il suo avvocato, Stefano Savi, ed è stato poi accompagnato in caserma per gli atti di rito.

Con lui il suo braccio destro Matteo Cozzani, capo di gabinetto in Regione Liguria ed ex sindaco di Portovenere, anello di congiunzione tra la maxi inchiesta per corruzione della procura di Genova e quella della procura della Spezia.

Il presidente è serenissimo e convinto di poter spiegare tutto – ha detto Savi – La Regione continuerà a lavorare. Per quello che abbiamo potuto vedere fino a questo momento, sono tutti fatti a cui possiamo dare una spiegazione. Al momento non dimissioni, si procede con una sospensione dalla funzione. Il processo è tutto da fare, cerchiamo di capire come portare elementi difensivi nel migliore dei modi”. Poi Toti si è diretto verso la sua abitazione di Ameglia, nello spezzino, dove trascorrerà i domiciliari.

Ai domiciliari anche Aldo Spinelli, Paolo Emilio Signorini in carcere

In caserma, in lungomare Canepa, è stato accompagnato anche l’imprenditore Aldo Spinelli, per cui sono stati disposti, come detto, gli arresti domiciliari.

Per lui, come per il figlio Roberto e Signorini, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per 570.000 euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati. E proprio Paolo Emilio Signorini è invece stato trasferito in carcere a Marassi nel pomeriggio.

Il vice presidente della Regione Alessandro Piana assume le funzioni di Toti

Con l’esecuzione delle ordinanze è scattata la sospensione da presidente della Regione per Giovanni Toti. Al suo posto, per il periodo necessario a capire se si andrà o meno a elezioni anticipate (come chiesto dalle opposizioni e ventilato da Matteo Rosso, coordinatore ligure di Fratelli d’Italia), il vice presidente della Regione Alessandro Piana.

“Siamo vicini al nostro presidente Toti, certi che abbia sempre agito nell’esclusivo interesse della Liguria – è stato il succinto commento di Piana e degli assessori della Giunta – Auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto e che il presidente possa così dimostrare la sua più totale estraneità ai fatti contestati”.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata intanto inviata dal procuratore capo della procura di Genova, Nicola Piacente, alla commissione parlamentare antimafia. È stata la stessa commissione, che aveva audito il procuratore di Genova due mesi fa, a chiedere gli atti.

Indagati per corruzione anche il presidente di Confindustria Nautica Matteo Cecchi e il direttore commerciale del Salone Nautico Alessandro Campagna

Dalle carte dell’inchiesta della Procura della Spezia su episodi di corruzione e turbativa d’asta a Porto Venere, quella da cui trae origine il filone genovese che ha portato all’arresto di Giovanni Toti, emergono anche i nomi del presidente di Confindustria Nautica Matteo Cecchi e del direttore commerciale del Salone Nautico Alessandro Campagna, entrambi colpiti da una misura cautelare interdittiva che vieta loro di esercitare le rispettive attività.

Anche loro sono indagati per corruzione. Al centro una “leggina” che sarebbe stata emanata da Regione Liguria per poter moltiplicare i finanziamenti al Salone Nautico di Genova grazie all’intercessione di Matteo Cozzani, capo di gabinetto del presidente Giovanni Toti. Mentre suo fratello Paolo Cozzani, imprenditore nel settore del packaging, offriva una fornitura di brick d’acqua al prezzo di 10mila euro per la kermesse.

I rapporti tra Matteo Cozzani e la “cricca di amici” siciliani che secondo i pm ha portato i voti ad Anzalone

Per gli inquirenti Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Giovanni Toti in Regione Liguria ed ex sindaco di Portovenere, sarebbe l’anello di congiunzione tra la maxi inchiesta per corruzione della procura di Genova e quella della procura della Spezia.

I pm si sono concentrati in particolare su una serie di rapporti pericolosi che Cozzani, nel 2020 al tempo coordinatore regionale della campagna elettorale per le regionali per la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, aveva intessuto con alcune figure legate alla comunità siciliana dei riesini (originari di Riesi, comune italiano del libero consorzio comunale di Caltanissetta) a Genova. Un gruppo che si autodefiniva “cricca di amici”.

Figure, in parte, anche colluse con Cosa Nostra, secondo i pm, e che in cambio di promesse di posti di lavoro e l’assegnazione di case popolari, avrebbero portato centinaia di voti agli arancioni. In particolare a Stefano Anzalone, oggi consigliere regionale del gruppo Misto.

A Matteo Cozzani, al tempo coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, viene contestato (in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto) il reato di corruzione elettorale (art. 86 DPR 570/1960).

Più informazioni
leggi anche
Alessandro Piana Giovanni Toti
Cosa succede
Rigassificatore, l’iter non si ferma: il ruolo di commissario passa al vicepresidente Piana
colonie bergamasche celle
Esposti
Corruzione in Regione, le perplessità dell’ex sindaco di Celle Bertoldi: “Su ex Bergamasche negli anni numerosi esposti su presunte irregolarità”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.