Open day

Andora celebra la festa patronale con un open-day al progetto di recupero di Borgo Castello: “Diamo un futuro al passato di questo luogo” fotogallery

Organizzato uno show serale con l’accensione delle nuove luci illuminanti della chiesa dei Santi Giacomo e Filippo e dei campanili di tutte le chiese parrocchiali andoresi

Andora. Andora ha celebrato ieri (3 maggio) la sua Festa Patronale e lo ha fatto in grande stile. Non solo attraverso le tradizionali celebrazioni religiose, ma anche regalando a cittadini e turisti un open day con apertura dei cantieri del progetto pilota di rigenerazione urbana, economica e sociale del più antico insediamento andorese, Borgo Castello, finanziato con fondi Europei PNRR (20 milioni di euro), dal Ministero della Cultura che, con Regione Liguria, ha scelto l’innovativa proposta del Comune andorese. 

Nel corso della giornata, alla messa officiata dal vescovo della diocesi di Albenga-Imperia, Guglielmo Borghetti, sono seguite: la processione, la visita nel  Paraxo, la conferenza-spettacolo di e con Gian Piero Alloisio e Simonetta Cerrini, “Medioevo Pop”. 

E a partire dalla sera sera, tutte le persone che hanno visitato Borgo Castello hanno trovato anche una nuova cartellonistica, che riveste tutte le aree di cantiere chiuse e attraverso la quale si potrà conoscere la storia del borgo e comprendere meglio il progetto di rigenerazione.  Inoltre, inquadrando alcuni specifici QR Code si potrà accedere a video ad hoc con il benvenuto del sindaco di Andora, un messaggio del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e, soprattutto, il racconto del Fabrizio Benente, che spiega importanza storica ed economica dell’area.

Novità conclusiva, lo show serale con l’accensione delle nuove luci illuminanti della chiesa dei Santi Giacomo e Filippo e contestualmente l’illuminazione dei campanili di tutte le chiese parrocchiali andoresi.

Il direttore di Anci Liguria Pierluigi Vinai ha commentato: “Quando l’Ue ha deciso di finanziare il Pnrr per l’Italia, una delle prime idee che ha avuto il Governo è stata quella di valorizzare alcuni borghi. Per rilanciare la nostra idea di borgo. Quello relativo a questo luogo, che per gli andoresi è sempre stato ‘il castello’ e quindi nemmeno un borgo di per sé, è quello che ha vinto in Liguria. C’era una concorrenza importante, ma ha vinto perché il Comune ha saputo fare un progetto vincente. Da lì è partito un percorso, che dovrà completarsi con i tempi del Pnrr e cioè il 2026. Una sfida in un luogo di luce, con una forte luce naturale e una storia importante, non solo di sassi, ma di vite e comunità. Il Comune di Andora ha deciso di rilanciare questa comunità e di farlo sotto diversi aspetti. Dal punto di vista di ristrutturazione edilizia di un’opera così importante, ma anche dal punto di vista del rilancio della comunità. Quindi bisogna metterci dentro un motore economico, un motore che guardi alle sfide future, con un’energia verde, un’intenzione di utilizzare le tecnologie come la realtà aumentata, che consente di vedere ciò che era e ciò che è in prospettiva ciò che sarà. E il rilancio di aree come ‘l’orto del muto’ dove l’aspetto ambientale, energetico, dei ‘sapori’ sarà rivalutato. Tutto questo per una sfida davvero impegnativa. I tempi sono stretti e si cercherà di rispettarli”.

“Ci sono 20 progetto in tutta Italia e questo è motivo di grande caratterizzazione e prestigio per Andora e la sua comunità. E per la Regione che ha scelto questo luogo, questo momento, questa situazione ambientale e comunitaria. Sono convinto che gli andoresi ce la faranno, perché coloro che sono stati coinvolti riusciranno a portare a termine un’opera che lascerà ai posteri una vita, non solo dei ruderi, ma una comunità che vive e si rilancia”.

Il protettore dell’Università di Genova Fabrizio Benente aggiunge: “Quella di oggi è un’occasione splendida. Aprire Borgo Castello e poter raccontare, mostrare alla gente il frutto dell’avvio del progetto. Un anno di lavoro che forse da fuori si è percepito poco, perché è stato un lavoro capillare, di studio, di sviluppo progettuale, di indagine archeologica preventiva, di recupero di dati fondamentali per dare un futuro al passato di questo luogo. Hanno lavorato gli archeologi, gli ingegneri, gli architetti, i progettisti, tutti coloro che col Comune di Andora stanno collaborando (come ad esempio l’Università di Genova, che rappresento) per rendere vivo, vivace, attivo, efficace questo progetto”.

Il futuro visitatore, il futuro turista, chi vivrà ad Andora dovrà avere uno spazio vivo, vivace, pieno di saperi e sapori. I saperi, il paesaggio, la storia profonda di questo luogo ci circonda. I sapori sono tutti quelli che dal punto di vista della percezione emotiva e sensoriale il visitatore riuscirà a guadagnare nella visita di questo luogo rigenerato. E poi c’è la visita virtuale a un passato che non possiamo ricostruire ma che le tecnologie che consentono di far rivivere e far proseguire”.

IL PROGETTO 

L’intervento prevede azione in più zone. A Borgo Castello, dal settembre scorso, è avviato il cantiere  per il completamento, la conservazione e il restauro del Castello dei Clavesana, detto Paraxo (aperto al pubblico per la giornata odierna, 3 maggio). Le opere  permetteranno la piena funzionalità e fruizione dell’edificio, la predisposizione dei servizi al pubblico, dell’impiantistica nelle sale espositive (per ospitare le opere della Fondazione Cavallini Sgarbi, ma anche la realtà aumentata dinamica). 

Nel Paraxo saranno  posati gli infissi, recuperata la corte e realizzata di una sala polifunzionale per convegni. Il Paraxo è destinato a diventare un polo di esposizione di opere d’arte.

È stata inoltre affidata la progettazione della rigenerazione di Borgo Castello ovvero i ruderi (già presenti nel catasto napoleonico) che sono emersi intorno alle mura del Castello. Un recupero rispettoso della storia e delle mura originarie che prevedrà anche tecniche costruttive diverse a seconda degli edifici su cui si andrà ad operare.

La progettazione della rigenerazione del Borgo riguarda opere per un valore di circa nove milioni di euro.

La società che ha iniziato la progettazione del Borgo ha realizzato un’operazione di completamento del rilievo dello stato di fatto  utilizzando tecnologie innovative finalizzate alla realizzazione di un modello digitale, che sarà utilizzato come base per la progettazione in BIM, Building Information Modeling, insieme a tutti i dati forniti dagli studi e dalle analisi eseguite dall’Università degli Studi di Genova e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Imperia e Savona. 

Il gemello digitale consentirà di costruire il ciclo della vita degli edifici e delle infrastrutture oggetto di rigenerazione, dallo stato iniziale alla progettazione ed edificazione, includendo ogni componente e impiantistica. 

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