Prevenzione

Sanità, per la prima volta in Liguria il mammografo mobile per lo screening: partirà dalla Valbormida fotogallery

Il camper è stato acquistato e allestito da Fondazione De Mari che lo ha donato alla Radiologia. Il servizio prenderà il via il 18 settembre a Calizzano

Cairo Montenotte. Un camper vicino casa per aumentare gli screening mammografici: ecco il nuovo servizio di Asl2 a favore della prevenzione. Il mezzo mobile è stato acquisito e allestito da Fondazione Agostino De Mari e poi donato alla S.C. Radiologia.

L’iniziativa, la prima di questo tipo in Liguria, partirà la prossima settimana con le prime giornate dedicate in Valbormida.

Nello specifico si tratta di un ambulatorio mobile mammografico, su cui è installata una unità di mammografia digitale e una workstation con console e monitor a colori del valore complessivo di 195.000 euro.

L’unità rappresenta una soluzione ottimale e innovativa per i programmi di screening mammografico che le aziende sanitarie hanno attivato su tutto il territorio nazionale: le statistiche hanno dimostrato che l’utilizzo delle unità mobili determina un sensibile incremento delle adesioni ai programmi di screening, in quanto porta letteralmente la sanità sul territorio semplificando l’accesso alla prestazione sanitaria.

Il programma partirà lunedì prossimo e interesserà in prima battuta i comuni del Distretto Bormide: il 18 e il 19 settembre Calizzano; il 20, 21 e 22 Dego; venerdì 23 e tutta la settimana successiva Millesimo. Ad ottobre sarà la volta di Carcare e poi di Cairo Montenotte.

770 le signore contattate fin ad oggi dalla segreteria screening sui 17 comuni coinvolti, con una percentuale di adesione media di circa il 70%. “Le donne hanno dato una risposta straordinaria, a Calizzano la media prima era del 50%, mentre ora è del 78,9%. Tutte hanno accolto con entusiasmo il servizio” racconta Alessandra Franco, responsabile segreteria screening di Asl2.

L’unità mobile di prevenzione senologica consentirà di organizzare Giornate di Promozione della Salute Femminile nei 69 comuni della provincia di Savona, portando “a domicilio” opportunità di prevenzione a tutte le donne in età bersaglio, soprattutto a coloro che abitano nei centri più piccoli della Provincia e nelle aree geografiche dove la prevenzione arriva con più difficoltà – spiega la dottoressa Monica Cirone, direttore Sociosanitario di ASL 2 – Le donne residenti sul territorio del Comune di volta in volta interessato verranno contattate telefonicamente da un nostro operatore  che comunicherà il luogo, il giorno e  l’orario prestabilito per  sottoporsi all’esame”

“L’iniziativa che oggi presentiamo mira a centrare alcuni obiettivi contenuti nel PNRR quali il rafforzamento della prevenzione e dell’assistenza sul territorio, l’integrazione tra servizi territoriali e servizi ospedalieri,  l’omogeneità/uniformità nell’erogazione delle prestazioni, l’ammodernamento e l’integrazione delle dotazioni tecnologiche –  commenta il Commissario straordinario di Asl 2 Michele Orlando – Ringraziamo per questa donazione la Fondazione De Mari, che ancora una volta dimostra attenzione e sensibilità verso i bisogni di salute della popolazione. Si tratta di un preziosissimo contributo che permetterà ai nostri professionisti di migliorare un servizio fondamentale e renderà il territorio protagonista di un nuovo modo di ‘offrire salute’”.

“La nostra Fondazione realizza e sostiene progetti di utilità sociale finalizzati anche a favorire lo sviluppo economico della provincia di Savona. – dichiara il presidente Fondazione A. De Mari di Savona dott. Luciano Pasquale – Questa donazione permetterà di valorizzare le già elevate competenze del sistema sanitario del nostro territorio, accrescendone l’efficacia e il livello di servizio alla popolazione di riferimento, e costituisce altresì un segnale forte di propensione del savonese alla modernità e all’innovazione”.

Commenta Angelo Gratarola, assessore alla Sanità di Regione Liguria: “L’inaugurazione di questo mezzo mobile per lo screening mammografico, che parte oggi dalla Val Bormida e sarà poi a disposizione di tutto il territorio della Asl 2, è l’ulteriore tassello di una serie di interventi migliorativi sul territorio savonese.  La Val Bormida è già interessata dall’implementazione del ospedale San Giuseppe di Cairo con tante specialità a disposizione dal punto di vista ambulatoriale, la parte riabilitativa molto innovativa col progetto Nirvana, i progetti Pnrr con la casa di comunità e l’ospedale di comunità. Questo è anche il territorio che da novembre, assieme alla Asl 4, inizierà a sperimentare l’auto infermieristica, strumento di potenziamento, di appoggio dell’auto medica e quindi dell’emergenza territoriale.  Un ringraziamento va naturalmente a chi ha pensato e ha donato questo mezzo, la Fondazione De Mari, che con questo intervento si muove nella direzione della medicina di prossimità nella quale io credo fortemente: portare la tecnologia laddove sia possibile e quindi molto vicino alle persone.  Sono convinto che questo approccio legato allo screening sia straordinariamente importante perché fa lievitare enormemente l’aderenza da parte delle persone individuate come soggetti da sottoporre a sorveglianza sanitaria preventiva. Rispetto all’invio della lettera a casa, che spesso e volentieri non va oltre il 20-30% di adesione, questo metodo consente di raggiungere almeno il 70% dell’utenza ed è davvero un risultato straordinario che punta a migliorare la qualità e la salute dei cittadini”.

Ma perché si è partiti proprio dalla Valbormida? A spiegarlo è Alessandro Gastaldo, direttore diagnostica per immagini di Asl2: “L’idea è nata per deospedalizzare un servizio come la mammografia da screening e portarla ‘a casa dei pazienti’ per aumentare l’indice di adesione. Nella nostra Asl è già alto, intorno al 65%, il dato migliore della Liguria e tra i migliori d’Italia, l’obiettivo è quello di raggiungere il 70%, servirà anche l’aiuto dei medici di medicina generale per riuscirci e fare in modo che le donne capiscano l’importanza di questo esame. Si tratta infatti di esami fatti un una situazione preclinica, quindi in individui sani che accettano mal volentieri di spostarsi in sedi lontane per sottoporsi ai controlli. Nonostante i dati siano positivi, ci sono però delle differenze importanti tra un Comune e l’altro, soprattutto in Valbormida, quindi ci sembrava giusto essere più vicini anche ai paesi interni”.

“È un piacere essere qui questa mattina, in un ospedale dove ho lavorato, l’unità mobile per lo screening è un tassello di un percorso iniziato tanti anni fa – dichiara Brunello Brunetto, consigliere regionale e presidente della commissione regionale alla sanità – Ricordo quando i due centri di chirurgia della mammella di Savona e di Pietra Ligure furono uniti e concentrati tutti al San Paolo. Fu una manovra vincente, perché la capacità di curare in modo olistico le donne affette da tumore raggiunse livelli altissimi. E tuttora funziona molto bene. Questo ulteriore contributo alla breast unit, è una bella chicca. Dobbiamo puntare ad aumentare l’adesione allo screening, sono ancora troppe le persone che cestinano la comunicazione dell’Asl, qualsiasi sia la motivazione penso sia nostro dovere incrementare lo sforzo affinché il messaggio sulla popolazione arrivi ancora più forte e adeguato”.

Conclude il sindaco di Cairo Paolo Lambertini: “Questo servizio è una risposta alle reali esigenze del territorio. Ricordo bene quando a marzo 2020 ci è stato comunicato che l’ospedale avrebbe chiuso per il Covid, da allora ad oggi ne è stata fatta di strada. Mi preme ringraziare soprattutto chi lavora qui. Chi dice che l’ospedale di Cairo è chiuso e non funziona, al di là di dire una bugia, dimostra di non aver rispetto e riconoscenza per chi lavora in questo ospedale. Grazie anche ad Asl, con cui ci siamo sempre trovati bene e abbiamo avuto un confronto produttivo, tenendo sempre i piedi per terra e ragionando su richieste realmente possibili. Se gli ingredienti sono quelli per fare una torta non si può pensare a un pranzo di nozze – dice il primo cittadino riferendosi alla richiesta di riavere a Cairo un pronto soccorso -. Bisogna sedersi ad un tavolo e confrontarsi”.

Ringraziamenti poi a Fondazione De Mari che “su più fronti è attenta e presente concretamente sul territorio. Ora vogliamo crescere ulteriormente, arriverà India che sull’emergenza ci permetterà di fare un altro passo avanti e speriamo che presto apriranno anche le sale operatorie”, questo l’augurio di Lambertini.

leggi anche
Michele Orlando e Angelo Gratarola ospedale cairo
Al vaglio
Ospedale Cairo, l’assessore Gratarola: “Al lavoro per riaprire le sale operatorie”

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.