Ma non basta

Dissalatore di Andora, Assoutenti: “Serve supercabina di regia per assicurare i 6000 metri cubi giornalieri che mancano all’appello”

"Rivieracqua società fuori controllo che va subito posta in liquidazione per la sua mole di debiti e per la sua incapacità di garantire il servizio idrico"

dissalatore andora

Andora. “Con l’installazione di un dissalatore per 3.000 metri cubi di acqua al giorno il Comune di Andora è tra i primi in Italia su terraferma a dare una risposta concreta alla crisi idrica e alla non bevibilità dell’acqua salata, sporca e maleodorante sostituendosi a chi deve adempiere al servizio idrico, cioè Rivieracqua”. Lo afferma Assoutenti, rivolgendo un plauso all’amministrazione comunale che “tuttavia è costretta a un esborso di 7.000 euro giornalieri per il funzionamento dell’impianto, solo parzialmente coperti da un contributo ricevuto dalla Regione Liguria”.

“Il Comune inoltre aveva anche impegnato circa 4 milioni di euro, fondi che avrebbe potuto destinare diversamente se Rivieracqua avesse fatto il suo dovere – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – questa è diventata una società fuori controllo che va subito posta in liquidazione per la sua mole di debiti e per la sua incapacità di garantire il servizio idrico nell’estremo ponente. Per questo ne chiediamo il commissariamento immediato per non vanificare gli sforzi compiuti da comune e regione. E’ necessario infatti, considerato che il fabbisogno idrico degli andoresi d’estate è tra i 9.000 e i 12.000 metri cubi di acqua al giorno, a fronte dei 3.000 forniti dal dissalatore e altri 3.000 provenienti da fonti dell’entroterra, che si ‘trovino’ almeno 3.000 metri cubi di acqua garantiti dall’intervento di collegamento su Roja purtroppo estremamente in ritardo e per gli altri 3000 metri cubi si autorizzi l’altro acquedotto privato all’emungitura tramite altri dissalatori”.

Assoutenti, Onda Ligure e Comitato acqua cara in bolletta chiedono “un intervento a tutte le autorità coinvolte, dai Commissari Nazionale e Regionale all’emergenza idrica, alla Protezione Civile, all’Ato e al Comune di Andora perché la situazione venga risolta e, nella malaugurata ipotesi che ciò non avvenga in tempi utili per la stagione estiva sia pronto un piano B per contenere al minimo i disagi per residenti e turisti”.

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