Savona. E’ ormai più di una settimana che il ponte mobile della Darsena è fermo. Una situazione che si ripete ciclicamente ormai da tempo, e che sta diventando sempre più pesante per chi in Darsena vive o lavora. Così ora questo ultimo stop, l’ennesimo, rischia di essere la goccia che fa traboccare il vaso della rabbia.
Solo 3 giorni fa a scrivere a IVG era stato un residente, studio della situazione: “E’ nuovamente fuori uso e nessuno dice nulla – era il suo sfogo – Per noi che usiamo il ponte regolarmente per lavoro ed altre esigenze personali è davvero un grande disagio”. Oggi invece a contattare il nostro giornale a nome dei commercianti della zona è Michele Sgambato, di Delizie del Mediterraneo: “Oggi è domenica, c’è una nave da crociera e qui la situazione è di totale abbandono. Cerchiamo di rendere pubblica questa situazione perché è il momento di dire basta, oltre al danno a noi commercianti che rimaniamo tagliati fuori è anche uno spreco di quattrini pubblici. Che non dicano ‘si faccia il giro’, è irrispettoso nei confronti nostri ma anche di anziani e disabili”.
Una situazione che, come detto, va avanti ormai da lungo tempo. E’ passato praticamente un anno dall’appello con cui i residenti e i commercianti di via Baglietto chiedevano di ovviare ai continui guasti lasciandolo chiuso (quindi transitabile) e spostando le barche che hanno necessità di uscire. Da allora di acqua, sotto quel ponte, ne è passata ma la situazione non è cambiata: il penultimo guasto si era verificato domenica 2 aprile, anche in quel caso era domenica con le inevitabili conseguenze economiche per gli operatori della Darsena. E ora il ponte è di nuovo ko.
Secondo quanto accertato dai i tecnici di Autorità Portuale, che hanno effettuato dei sopralluoghi, il problema non sarebbe strutturale. Ma ciò non toglie che il continuo ripresentarsi del problema sta esasperando chi ne paga le conseguenze. E così ora Sgambati ha deciso di inviare una Pec all’Autorità Portuale e al Comune per invocare una soluzione definitiva: “Abbiamo provato da inizio settimana ad avere informazioni chiamando il numero di riferimento di autorità portuale, la quale ci ha demandato con relativo numero di cellulare di servizio pubblico all’ingegnere che gestisce il problema. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta né a chiamate né a messaggi”.
“Abbiamo subito tutti in questa settimana una forte riduzione degli incassi – rivela nella mail – nell’ordine del 40/50%, ampiamente dimostrabili e legati ovviamente al taglio dal flusso pedonale diretto. A questo vanno aggiunti i soliti e pesanti disagi dei residenti che hanno acquistato immobili per l’assenza di barriere architettoniche e che purtroppo anziani o disabili con problemi di deambulazione. Non credo che fare il giro (1,8km tra andata e ritorno su strada dissestata) possa essere una risposta equilibrata e soddisfacente”.
“Inoltre ciò che ci amareggia e preoccupa ancora di più è la totale assenza di informazioni e comunicazioni da parte di tutti gli enti preposti nei nostri confronti che non ci consente di organizzarci dal punto di vista lavorativo… quanto durerà il guasto, quindi quanto personale dovrò impiegare? Quanto acquistare? Ancora una volta chiediamo ai responsabili preposti di Autorità Portuale di intervenire quanto prima e comunicarci eventuali ed ulteriori ritardi nella riparazione”.