Liguria. Sono immagini impressionati quelle del video che mostra la violentissima grandinata che ieri mattina ha colpito il Tigullio, lo Spezzino e la Toscana, dove il famigerato downburst ha mietuto due vittime.

Il cielo scurissimo, pezzi di ghiaccio che sembrano pietre scagliate dall’alto, le barche che iniziano a strappare gli ormeggi, le raffiche di vento sempre più forti che appaiono come onde d’urto a pelo d’acqua, poi una grande centrifuga infernale in cui vola di tutto. È questo quanto si vede nel filmato fornito da Francesco Morandi e pubblicato da 3B Meteo, ripreso dalla webcam del porticciolo di Sestri Levante poco prima delle 7, nel momento di massima furia del temporale.

Dalle immagini emerge non solo la potenza incredibile del vento, con raffiche ben superiori ai 100 km/h, ma anche la grandezza dei chicchi di grandine (si può osservare facilmente il loro impatto sulla superficie del mare) che ha aggiunto numerosi danni a quelli provocati dalla burrasca.

Il downburst è un fenomeno associato a questo tipo di temporali ed è ben differente da una tromba d’aria (o tornado). Non esiste un vocabolo italiano sintetico per definirlo. È una colonna d’aria fredda che si stacca dalla nuvola e viene scagliata al suolo propagandosi poi in tutte le direzioni: da qui il termine burst, “esplosione”. Per questo può essere molto più distruttiva di una tromba d’aria: i venti in questo caso non sono verticali e circolari (il tornado è un vortice che si sviluppa a partire dalla base del cumulonembo) ma lineari e orizzontali, quindi potenzialmente in grado di creare più danni.

I meteorologi hanno spiegato che il temporale che ha colpito ieri la Liguria era un sistema convettivo a mesoscala, costituito cioè da diverse celle unite tra loro e in diversi stadi evolutivi. Si tratta di una tipologia differente dai temibili temporali autorigeneranti responsabili delle alluvioni in autunno. Il loro passaggio, infatti, è molto veloce e nonostante l’alta intensità della precipitazione le cumulate finali sono piuttosto modeste. Uno scenario compatibile con l’allerta meteo gialla per temporali, che indica la possibilità di fenomeni localmente intensi ma non diffusi e non persistenti, come ha puntualizzato ieri l’assessore Giacomo Giampedrone.

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