Bagarre

Pnrr, strappo sulla sanità: il leghista Brunetto lascia l’aula assieme alla minoranza

Le minoranze in Consiglio regionale: "Piano operativo a Roma deciso e inviato, Toti aveva promesso discussione e passaggi istituzionali"

minoranza assente consiglio regionale

Liguria. “Da tempo avevamo chiesto di discutere in Aula e sui territori la programmazione per l’utilizzo dei fondi del Pnrr e la collocazione delle case di comunità, ma oggi scopriamo, da un comunicato stampa, che Toti ha inviato già tutto a Roma: un piano che prevede la localizzazione definitiva degli Ospedali di comunità e delle Case della salute. Per questo abbiamo ritirato la mozione sul tema e abbiamo lasciato l’Aula, visto che a febbraio 2022 Toti aveva detto che ci sarebbe stato un confronto politico in Consiglio, confronto che non c’è mai stato e oggi prendiamo atto che Toti, per l’ennesima volta, senza coinvolgere l’Aula e i territori ha già deciso tutto”.

Così il capogruppo del partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi dopo aver lasciato l’aula insieme a tutta l’opposizione, in polemica con il fatto che il presidente e assessore alla Sanità, Giovanni Toti, aveva firmato e annunciato di voler inviare a Roma il Piano operativo regionale con il dettaglio della suddivisione delle risorse del Pnrr in sanità.

Prima della votazione del successivo ordine del giorno n. 436, i gruppi di minoranza hanno abbandonato la seduta in segno di protesta dopo avere appreso che la giunta ha approvato il Piano Operativo Regionale, missione 6 del Pnrr, dedicata alla sanità e che il testo sarà inviato nelle prossime ore al ministero della Salute. I consiglieri hanno lamentato la mancata presentazione del testo in Consiglio.

Il presidente della giunta con delega alla sanità Giovanni Toti ha replicato spiegando che la delibera rappresenta un atto tecnico, e non un atto di programmazione, e come tale, non richiede il passaggio in Consiglio.

L’atto più clamoroso, tuttavia, è che anche il presidente della commissione Salute, il leghista Brunello Brunetto, ha abbandonato i banchi dell’Assemblea ligure, mostrando contrarietà sul metodo, nonostante il resto dei componenti della Lega provasse a gettare acqua sul fuoco. Nel frattempo, la seduta del Consiglio è stata sospesa per qualche minuto su richiesta del totiano Stefano Anzalone. Alla ripresa dei lavori, il leghista Brunetto ha fatto poi rientro in aula.

Ma la bagarre non si è certo attenuata, considerando l’importanza del documento su un tema cruciale per la Liguria e il savonese: “Ci domandiamo – riprende Garibaldi – come mai il presidente della Commissione Sanità della Lega, Brunetto Brunello, non si sia ancora dimesso, visto che è stato completamente esautorato dal suo ruolo da Toti. Il Presidente della Regione ha dimostrato ancora una volta di non tenere in nessuna considerazione il Consiglio, dove non si discute più di sanità e di programmazione socio sanitaria e tutto viene inviato a Roma senza nessun confronto. Il disinteresse di Toti verso la salute dei liguri e la Sanità è evidente: non si è neanche degnato di rispondere alle nostre domande e alla nostra contestazione”, dice il capogruppo del Partito Democratico.

Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Fabio Tosi, sottolinea le mancanze dell’assessore alla Sanità: “In questo modo è stata svilita ancora una volta l’Aula consiliare e in particolare il confronto politico sulla sanità, oggi, senza alcun passaggio in Commissione o in Consiglio, la Giunta ha inviato a Roma il Piano Operativo Regionale per gli interventi che saranno realizzati tra Case di comunità, Ospedali di comunità e Centrali operative territoriali. Mancano non solo trasparenza e confronto, ma persino la volontà di condividere documenti che, come opposizione, abbiamo diritto di consultare”.

“È scandaloso – prosegue Tosi citando uno delle tante domande disattese – che una nostra richiesta di accesso di agli atti datata 25 gennaio sul Piano sociosanitario della nostra Regione, scaduto nel 2019, non sia ancora stata accolta, andando ampiamente oltre il termine dei 30 giorni, al punto che il silenzio della Giunta diventa illegittimo. Quanto successo in questi mesi è gravissimo, per questo valuteremo di rivolgerci al Prefetto. Sono mesi che aspettiamo quella documentazione e non per dire ‘no’ alle iniziative della maggioranza, ma per dare un contributo che, lo ricordiamo, affiniamo ascoltando il territorio”.

“La riforma della Sanità di Toti – rincara Ferruccio Sansa, capogruppo della Lista Sansa – spalanca le porte alla privatizzazione, una privatizzazione che grazie alle Case di comunità raggiunge anche i medici di base. Soltanto poche di queste, infatti, saranno gestite dal pubblico, la maggior parte invece, sarà in mano ai privati: senza sapere chi e a che condizioni se ne occuperà”

“Questo dimostra ancora una volta come la gestione della Sanità in Liguria non solo sia pensata per i privati, ma è privata essa stessa poiché del tutto in mano a Toti”, aggiunge il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino.
“Non si è voluto un assessore interamente dedicato alla Sanità, si sono costruite strutture come quella di Profiti su strutture esistenti e oggi si esautora persino il ruolo dell’Aula su un tema così importante come quello del PNRR in ambito sanitario”, afferma Pastorino.

“La collaborazione tra maggioranza e minoranza che è la base dello spirito con la quale è nata la Commissione Speciale Next Generation è stata ancora una volta sminuita. Quella commissione è nata per costruire un percorso condiviso su tutti i temi inerenti il PNRR, si era chiesto, al di là delle competenze previste dalla legge, di fare un approfondimento sui temi delle case di comunità e dei fondi Pnrr legati alla sanità, e ci ritroviamo di fronte a un’occasione persa”, osserva amaro il presidente della commissione Next Generation EU e consigliere regionale del partito Democratico Davide Natale.

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