Agire

Ragazzo cade dagli scogli a Punta Crena, un soccorritore chiede la “messa in sicurezza” dell’area: “E’ pericolosa”

Dopo l'episodio di ieri e quello di marzo, quando una persona era deceduta

Varigotti. Un’area ritenuta pericolosa dai soccorritori, costretti loro malgrado a “frequentarla” piuttosto spesso, eppure lungi dall’essere messa in sicurezza in qualche modo. E’ quella di Punta Crena, dove ieri vigili del fuoco, soccorso alpino, Grifo, capitaneria (con motovedetta e gommone) e automedica e croce bianca di Finale Ligure hanno lungamente operato per soccorrere un 22enne che, secondo quanto accertato, sarebbe caduto mentre stava risalendo sulla scogliera per effettuare un tuffo.

Nel volo, il ragazzo si sarebbe procurato un trauma spinale. Nonostante la relativa gravità dell’incidente, un soccorritore ritiene che l’area necessiti di un radicale intervento di messa in sicurezza, proprio per evitare che incidenti del genere si ripetano, magari con esito anche più nefasto.

Per spiegare la situazione, un soccorritore cita uno scritto di Charles Osgood: “Questa è la storia di 4 persone, chiamate ognuno, qualcuno, ciascuno e nessuno. C’era un lavoro importante da fare e ognuno era sicuro che qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma nessuno lo fece, qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di ognuno. Ognuno pensò che ciascuno potesse farlo, ma nessuno capì che ognuno l’avrebbe fatto. Finì che ognuno incolpò qualcuno perché nessuno fece ciò che ciascuno avrebbe potuto fare. Proviamo adesso a sostituire, ad ogni persona, un ambito di un organo che ci governa ed amministra… cosa ne otteniamo? Un qualcosa che, fra due giorni, tutti avranno dimenticato e poco importa se, nell’intervento odierno a Punta Crena, fossero impegnate decine di Persone appartenenti a forze di terra, acqua ed aria.”

E in effetti episodi simili in quella particolare zona sono tutt’altro che rari: “Nemmeno un deceduto nello scorso mese di marzo, indipendentemente dalle indagini sull’accaduto a livello di eventuali responsabilità, ha smosso il mostro del ‘nulla di fatto’ a livello di decisioni atte ad impedire quanto solo intuibile, per pericolosità, dai video odierni”, nota il soccorritore.

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