Botta e risposta

Toti ricorda De Andrè, ma nei commenti piovono insulti. E lui risponde con una frase di Faber

"Se i cosiddetti 'migliori' di noi avessero il coraggio di sottovalutarsi almeno un po' vivremmo in un mondo infinitamente migliore"

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Genova. “‘Quella chitarra minimo te la infilava nel c…’. ‘Lui ti avrebbe schifato’. ‘Non sei degno di parlare di De André’. Questi sono solo alcuni degli insulti che ho ricevuto stamattina quando con un post ho ricordato Fabrizio De André, un grande cantautore, poeta, italiano, genovese e ligure. Un atto sentito personalmente e dovuto da presidente di Regione Liguria”, così scrive il Presidente Toti sulla sua pagina Facebook.

“In questi anni – spiega il governatore ligure – abbiamo valorizzato molto i nostri cantautori, inserendo anche un corso specifico nelle scuole, in modo da tramandare anche ai più giovani la loro poesia e le nostre tradizioni. Siamo stati i primi in Italia a farlo e di questo sono orgoglioso. L’arte non è di destra o di sinistra. L’arte è un bene universale, di tutti e per tutti. Trovo quindi vergognose e fuori luogo le critiche di chi scrive che io non sia degno di nominare De André, né di ascoltarlo”.

“Quella chitarra minimo te la infilava nel c…”
“Lui ti avrebbe schifato”
“Non sei degno di parlare di De…

Pubblicato da Giovanni Toti su Lunedì 11 gennaio 2021

“Ma davvero la vostra idea di libertà e democrazia, che tanto difendete, è questa? Fino a che punto arriva la vostra superiorità morale se vi arrogate anche il diritto di decidere chi è degno o no di ascoltare certa musica? Ma quanto è fastidioso e miope credersi sempre superiori e dalla parte del giusto, perfino del bello? – conclude Toti -. Uso una frase di Faber per rispondervi, se mi è concesso: ‘Se i cosiddetti ‘migliori’ di noi avessero il coraggio di sottovalutarsi almeno un po’ vivremmo in un mondo infinitamente migliore’. Viva De André!”.

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