Restituzione

Ponte Morandi, al via le domande per i rimborsi 2019 per gli autotrasportatori

Oltre alle missioni per tratti aggiuntivi indennizzate anche le soste in porto

Crollo Ponte Morandi

Genova. Partono le procedure operative per indennizzare gli autotrasportatori che, a causa del crollo del viadotto Polcevera, hanno dovuto affrontare spese maggiori per la percorrenza forzata di tratti autostradali o stradali aggiuntivi. Possono attivarsi, dunque, i rimborsi anche per il 2019 per cui sono stati stanziati 80 milioni di euro (altri 80 milioni anche per il 2020).

Da domani, 19 febbraio, l’Autorità di Sistema Portuale di Genova (soggetto attuatore) raccoglierà, attraverso la piattaforma Uirnet, le richieste di risarcimento che potranno essere presentate fino al 24 maggio.

Queste attività consentiranno all’Autorità portuale, cui spetta stabilire i criteri, di avviare le istruttorie per le pratiche relative all’anno appena passato e alla Struttura commissariale per l’emergenza di avviare i pagamenti. Inoltre, verranno rimborsati, oltre alle missioni di viaggio aggiuntive, anche i tempi di sosta effettuati all’interno delle aree del porto.

Per il 2018 erano state 900.000 le missioni di viaggio risultate ammissibili da parte dell’Autorità di Sistema Portuale, 643 le imprese rimborsate con i 20 milioni stanziati pari al 100% degli indennizzati.

“Con l’attivazione di questi indennizzi – spiega il commissario delegato per l’emergenza di ponte Morandi Giovanni Toti – si chiude il cerchio dei rimborsi per tutti i settori danneggiati che ha funzionato con rapidità ed efficacia. Ora attendiamo di vedere se nella conversione definitiva del Milleproroghe, prevista per fine febbraio, verranno accolti gli emendamenti che Regione Liguria ha presentato per risarcire determinate categorie economiche escluse dalla Legge Genova, così da ampliare ancora di più la platea dei rimborsi per chi ha sofferto maggiormente dal punto di vista economico dopo il crollo del viadotto sul Polcevera”.

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