Savona. “Nel nostro capoluogo come nei piccoli Comuni anche costieri ed in ogni parte d’Italia i negozi stanno vivendo una crisi senza precedenti, a causa dello strapotere di internet, delle multinazionali che spesso fanno affari da noi e pagano le tasse all’estero e del potere attrattivo dei grandi centri commerciali. Non si fa che spendere parole a favore del commercio al dettaglio e dell’importanza di avere vetrine accese nelle nostre città e nei centri storici per contrastare il degrado ed aumentare la sicurezza pubblica ma i fatti concreti non vanno in quella direzione ed assistiamo impotenti all’abbassarsi definitivo di tante saracinesche”.
Così Fimaa-Confcommercio Savona, che lancia l’allarme, con diretto riferimento al mancato rinnovo della cedolare secca del 21% per gli affitti commerciali.
“Tutto questo si traduce non solo in danno per il comparto immobiliare ma anche e soprattutto in un danno per i commercianti che con il loro lavoro tengono vivo il centro di ogni città amalgamandosi con il tessuto sociale e con la quotidianità di ciascuno di noi, ogni vetrina spenta è un “fallimento della politica”.
“Il mancato rinnovo della cedolare secca del 21% per gli affitti commerciali a pochi giorni dalla fine dell’anno è un’occasione persa ed è l’ennesima scure che si abbatte sul comparto immobiliare, ci si chiede per quale motivo chi ci governa non riesca a mettere in campo un programma serio e ad ampio spettro che non preveda sempre e comunque di attingere al patrimonio immobiliare e decidendo di agire su un settore che è sempre stato trainante per l’economia”.
F.I.M.A.A-Savona, Federazione Italiana Agenti d’Affari aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia, nella persona della sua presidente provinciale Laura Forzano, si unisce al coro unanime dei colleghi auspicando in un ripensamento ed un repertino cambio di rotta.