Affondo

Albenga, “occupazioni abusive” di alloggi pubblici: la denuncia del consigliere Ciangherotti

Le parole dell'esponente forzista su due casi

eraldo ciangherotti

Albenga. “Due casi di occupazioni abusive di di alloggi pubblici in pochi giorni. Il primo, addirittura, effettuato dal Comune…”. La denuncia arriva dal consigliere comunale di Albenga Eraldo Ciangherotti, all’attacco dell’amministrazione per l’assegnazione di alcune case popolari finite al centro delle polemiche.

“Ho infatti incontrato, poche ore fa, i signori Albanese-Plumeri, a detta dell’Ufficio casa dell’Arte di Savona destinatari “esclusi” dell’alloggio con le medesime caratteristiche assegnato per delibera di giunta comunale ad una famiglia di stranieri. L’alloggio in via Viveri 10/6 sarebbe spettato al nucleo famigliare Albanese-Plumeri, con i coniugi ultrasessantenni entrambi invalidi all’80%. Loro, Antonio e Lucia, non sapevano nulla e sono venuti a conoscenza dai mass media dell’assegnazione ad altra famiglia dell’alloggio che spettava loro” racconta l’esponente della minoranza albenganese – ‘La Signora Vespo neppure si è degnata di telefonare ad uno della nostra famiglia per dirci le ragioni del torto che abbiamo subito’ ha raccontato il signor Albanese, dispiaciuto e quasi timoroso di affidare il suo sfogo ai giornali per paura di ritorsioni”.

“Oggi noi abitiamo in un alloggio, in viale VIII marzo, che, per convenzione edilizia trentennale scaduta, era nella disponibilitàà del Comune prima di tornare nella proprietàà di un privato. Su quest’alloggio infatti oggi pende la spada di Damocle di uno sfratto, perchéé il complesso immobiliare di cui fa parte l’alloggio è stato messo in vendita e presto anche noi dovremo lasciare l’alloggio di viale VIII marzo e cercarci un’altra abitazione”.

“Mi chiedo per quale ragione l’assessore Vespo è improvvisamente caduta nel silenzio? Per quale ragione il Comune non ha fatto neppure una telefonata alla famiglia?” si chiede Ciangherotti.

E prosegue il racconto rilanciato dal consigliere forzista “Vorrei sapere per quale ragione nessuno si è preso la briga di spiegarci perchéé siamo stati esclusi da quell’alloggio di via Viveri 10/6, che ci aspettava essendo i primi in lista di attesa nella graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare? Non sarebbe stato più legale fare una graduatoria in evidenza pubblica degli sfrattati di Albenga prima di procedere all’assegnazione “ad personam” dell’alloggio in questione? Per questo e altre ragioni, faremo anche noi esposto alla Procura della Repubblica per essere stati comunque lesi nel diritto di ricevere la casa popolare che ci spettava. Restiamo in attesa di una risposta da parte dell’Amministrazione che possa riparare al torto subito…”.

E Ciangherotti aggiunge: “Ma c’è anche un’altra occupazione che grida vendetta, quella da parte di una famiglia romena che si è appropriata dell’alloggio destinato all’Adso. Sia ben chiaro, l’alloggio è destinato all’Adso, ma anche se fosse stato assegnato ai boy scout o un’altra famiglia privata sarebbe eguale, chi ha occupato l’appartamento di Rione Risorgimento va sgomberato e va consegnato ai legittimi assegnatari. Non a caso, proprio ieri, il prefetto di Savona ha scritto al sindaco Cangiano chiedendo chiarimenti sulla vicenda e chiedendo notizie ‘sulle misure disposte o che si intendono disporre per il ripristino della legalità – ove essa sia stata effettivamente violata – tenendo in debita considerazione gli indirizzi contenuti nella direttiva emanata dal ministro dell’Interno il 20 settembre’”.

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