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Spese pazze in Regione, la corte dei conti condanna al risarcimento Gasco e Casté

Assolti, invece, tutti i membri della commissione rendiconto in carica nel 2009 e nel 2011

Roberta Gasco

Liguria. E’ pari a 95 mila euro il risarcimento complessivo che dovranno versare l’ex capogruppo in consiglio regionale del gruppo Misto Udeur-Sinistra Indipendente, Roberta Gasco (nuora di Clemente Mastella) e l’allora consigliere Lorenzo Castè nell’ambito dell’inchiesta sulle “spese pazze” in Regione. A stabilirlo sono stati i giudici della Corte dei Conti. Assolti, invece, tutti i membri della commissione rendiconto in carica nel 2009 e nel 2011.

Nell’ambito dell’inchiesta Spese Pazze, i due ex politici erano accusati di avere utilizzato per fini personali i contributi pubblici percepiti nel 2008, allegando al rendiconto approvato dal gruppo documenti di spesa contraffatti o non idonei a dimostrare l’inerenza della spesa all’attività istituzionale. Per i giudici contabili, il danno cagionato alle casse della Regione è da ripartire in oltre 70 mila euro a Caste’, in 6 mila euro a Roberta Gasco, che ha già risarcito oltre 40 mila euro, mentre altri 18 mila euro dovranno essere risarciti in solido tra i due.

L’accusa contestava all’allora capo gruppo Gasco e al consigliere Casté spese ritenute illecite come acquisti di libri e giornali o manifesti, con fatture che risulterebbero false, oltre a rimborsi di taxi e parcheggi. Per la procura vi erano poi numerose spese per missioni non giustificate, o scontrini di ristoranti, senza contare cellulari, vini pregiati o ancora fiori.

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