Savona. Il 15 settembre del 2012 nella galleria del centro commerciale “Il Gabbiano” si era registrato un episodio decisamente movimentato che aveva visto due guardie giurate allora in servizio all’Ipercoop, Mauro Mellonio e Alessandro Anselmo, opposte ad alcune persone con le quali era scoppiato un acceso diverbio culminato con qualche spinta e schiaffi.
I successivi accertamenti su quello che era sembrato un vero e proprio “raid punitivo” avevano portato in manette i due vigilanti con l’accusa di aver rivolto “attenzioni particolari” ad una ventenne savonese fermata dopo che il fidanzato aveva sottratto una cover nell’ipermercato (una vicenda che, dal punto di vista giudiziario, si è già chiusa con il patteggiamento di Mellonio e quello di Anselmo, che è stato però assolto dall’accusa più grave, la tentata violenza sessuale, ed ha patteggiato per i reati minori contestati, ovvero violenza privata e induzione indebita a dare o promettere utilità). Se il processo “madre” è già finito, in tribunale resta in piedi il procedimento che vede a giudizio il papà e lo zio della vittima del “ricatto” (difesi dall’avvocato Andrea Alpicrovi), che sono accusati di lesioni verso i vigilanti .
Secondo l’accusa infatti, il genitore ed il parente della ventenne, dopo che lei aveva raccontato di aver subito delle avances, si erano presentati all’Ipercoop per confrontarsi con Mellonio e Anselmo. Un incontro che, sempre dalla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, era degenerata in una violenta lite durante la quale le guardie giurate (parti civili nel processo) erano state aggredite.
Questa mattina in tribunale è stata celebrata una nuova udienza durante la quale sono stati ascoltati diversi testimoni. Tra loro anche la vittima dei comportamenti delle guardie giurate che ha ricordato gli eventi di quel giorno: “Dopo che avevano bloccato il mio fidanzato le guardie avevano voluto parlare con me da soli. Ricordo che dicevano che la mia situazione lavorativa era compromessa, ma una soluzione si poteva trovare. Io avevo chiesto se potevo pagare una multa, ma Mellonio mi aveva fatto intendere che non poteva essere la soluzione. Mi disse che dovevo arrivarci da sola e che dovevo tornare da loro”.
“Allora qualche ora dopo ero tornata dai vigilanti, nel loro ufficio. Mellonio mi ha chiesto di fare uno spogliarello e di dargli un bacio. A quel punto sono scoppiata in lacrime e sono andata via. A casa ho raccontato tutto al mio fidanzato e poi a mio padre. Mio padre non era preoccupato per il discorso del furto anche perché il mio fidanzato si era assunto ogni responsabilità, ma lo era per quanto riguarda quello che era successo con le guardie. Mi disse che voleva andare subito all’Ipercoop per parlare con i vigilanti e dalla macchina chiamò mio zio chiedendogli di raggiungerci lì” ha proseguito la giovane.
“Arrivati all’ingresso dell’ipermercato mio zio e mio papà hanno chiesto di chiamare le guardie che sono arrivate. Hanno discusso in maniera accesa e io cercato di farli smettere gridando fermarsi. Ricordo che c’erano altre persone, che non conoscevo che sono intervenute. Una di loro ha dato uno schiaffo ad uno dei vigilanti” ha concluso la ragazza.
Dopo di lei sono stati ascoltati anche altri due dipendenti dell’Ipercoop che però hanno precisato di aver sentito urlare, ma di non aver visto né pugni né schiaffi. Prossima udienza il 28 ottobre.