Savona. Assolto “perché il fatto non sussiste” dal reato più grave, ossia quello di violenza sessuale, mentre decide di patteggiare un anno di reclusione per quelli meno “pesanti”, ossia violenza privata e induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater del Codice Penale).
Questa la conclusione dell’iter giudiziario di Alessandro Anselmo, uno dei due vigilantes accusati di aver chiesto favori sessuali a una ragazza sorpresa a rubare all’interno dell’Ipercoop di Savona, dicendosi così diposti a chiudere un occhio sul “fattaccio”. I due vigilantes – Anselmo e il collega Mauro Mellonio (quest’ultimo ha patteggiato 1 anno e 10 mesi di reclusione, oltre a 200 euro di multa) – avrebbero chiesto alla giovane un bacio o uno spogliarello, fino ad arrivare a una ancor più esplicita proposta sessuale, come incentivo per il loro silenzio.
Un ricatto che aveva poi generato il “raid punitivo” contro le due guardie da parte del papà e dello zio della giovane. Il pestaggio che era avvenuto all’ingresso dell’Ipercoop di Savona davanti a decine di clienti. Da quell’episodio erano partite le indagini che sono poi sfociate nella denuncia della ragazza e nell’arresto di Mellonio e Anselmo.