Cronaca

Dà in escandescenze in ambulanza, si scusa in aula e spiega: “Non capivo perché ero lì, ma non ero ubriaco”

ambulanza croce bianca finale distrutta

Savona. Ha chiesto scusa a tutti per i danni causati, ma ha negato di aver picchiato volontariamente i militi ed il medico intervenuti per soccorrerlo e di essere stato ubriaco. Il ventiquattrenne albanese, O.S., residente ad Alessandria, arrestato nella notte tra sabato e domenica a Varigotti dopo aver dato in escandescenze sull’ambulanza della Croce Bianca di Finalmarina davanti al giudice ha voluto fornire la sua spiegazione su quanto accaduto.

Il ragazzo, soccorso mentre era privo di sensi, si è risvegliato sull’ambulanza e, secondo l’accusa, ha iniziato a scalciare e tirare pugni danneggiando il mezzo e finendo per causare il ferimento di uno dei militi. Una ricostruzione che è stata parzialmente contestata in aula dove il ragazzo ha spiegato di essersi spaventato: “Ero in spiaggia con gli amici e poi mi sono ritrovato in ambulanza con le mani del medico vicino al collo”.

A quel punto, secondo la tesi sostenuta dal suo difensore, l’avvocato Salomone, il ventenne avrebbe avuto una crisi epilettica e da lì avrebbe perso il controllo cercando di divincolarsi e di scappare. In preda al nervoso ha quindi tirato un pugno contro il vetro del mezzo di soccorso (gesto per il quale si è scusato e ha offerto di risarcire il danno) e, nel tentativo di aprirlo per scappare, ha tirato un calcio contro il portellone posteriore che ha colpito in pieno volto il milite (dimesso con una prognosi di cinque giorni). Il giovane ha anche assicurato di non essere stato ubriaco: “Abbiamo bevuto una bottiglia di vino in cinque, non ho avuto il malore per l’alcol” ha detto in tribunale.

Alla luce di questa versione il legale ha chiesto ed ottenuto i termini a difesa per acquisire la documentazione medica necessaria ad accertare che il ragazzo fosse in preda ad una crisi epilettica. Se così fosse il giudice potrebbe riconoscere che in quel momento era incapace di intendere e le accuse di lesioni, resistenza ad incaricato di pubblico servizio potrebbero decadere. Per quanto riguarda i danneggiamenti, a fronte del risarcimento, la querela potrebbe essere rimessa.

Per ora, comunque, le contestazioni restano tutte in piedi in attesa della prossima udienza del processo che sarà celebrata ad ottobre. Nel frattempo O.S. è tornato in libertà senza misura cautelare.

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