Cronaca

Spaccio Piemonte-Liguria, concessi i domiciliari all’avvocato Sordi: stamattina ha lasciato Marassi

carcere marassi

Genova. Il gip del tribunale di Mondovì ha concesso gli arresti domiciliari all’avvocato Antonio Sordi. Il professionista savonese, che era stato arrestato nel marzo scorso nell’ambito di un’operazione antidroga dei carabinieri di Cuneo, questa mattina, ha così potuto lasciare il carcere di Marassi per tornare nella sua casa a Savona.

A presentare un’istanza di scarcerazione per Sordi era stato, al termine dell’ultimo interrogatorio, il suo difensore, l’avvocato Paolo Nolasco. Il pubblico ministero aveva dato parere positivo e anche il giudice per le indagini preliminari ha deciso di accogliere la richiesta. Il professionista savonese, nelle scorse settimane, era stato sentito in carcere dal Procuratore di Mondovì Maurizio Picozzi e dal sostituto Riccardo Baudinelli. Il suo era stato un interrogatorio fiume, durato più di cinque ore, ma nulla era trapelato sui contenuti dell’audizione. Tenendo conto del fatto che l’avvocato Sordi ha potuto lasciare Marassi, è facile immaginare che il professionista, davanti ai magistrati, sia riuscito a chiarire la sua posizione ed i suoi rapporti con altri due degli arrestati nella stessa operazione ai quali viene contestato un episodio di cessione di un chilo di stupefacente.

Sordi era finito in manette insieme all’imprenditore Luca Venturino (anche lui è ai domiciliari) e all’egiziano Khaled Mohamed El Zahed Helmi nell’ambito di una operazione dei carabinieri di Cuneo che ha smantellato un giro di droga (soprattutto cocaina, ma anche hashish e marijuana) che avrebbe interessato il basso Piemonte, Savona e Albissola, ma anche Milano e il Torinese.

I tre sono tutti molto noti a Savona per le loro attività: Sordi, 52 anni, è avvocato civilista e penalista con studio legale in via Paleocapa e residenza a Roccavignale; Venturino, di Albissola, è titolare di Liguria Diesel, concessionaria dei veicoli commerciali Iveco, con sede a Savona in via Nizza e a Villanova d’ Albenga e la scorsa estate ha gestito anche uno stabilimento balneare a Spotorno; Helmi, egiziano, 54 anni, anche lui residente ad Albissola, è comproprietario di due kebab in città. Per tutti loro l’accusa è, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nello specifico, all’avvocato Sordi gli investigatori contestano di aver fatto da intermediario per la cessione di un chilo di cocaina da parte di Alessandro Bernucci a Stefano Pietraroia (altri due arrestati nell’operazione), episodio che sarebbe avvenuto nel giugno di un anno fa a Monza.

Luca Venturino, secondo gli inquirenti, sarebbe stato invece uno dei clienti di Pietraroia, avrebbe acquistato da lui “con frequenza settimanale” cocaina in quantità variabili (tra i 25 e i 50 grammi per volta) che avrebbe poi a sua volta ceduto, in quantitativi di pochi grammi, a una cerchia di amici, fra il marzo e il luglio di un anno fa. Sarebbero due, invece, gli episodi di spaccio di cocaina (in quantitativi di 25 e 50 grammi) risalenti alla primavera dello scorso anno e contestati all’egiziano Khaled Elmi che avrebbe avuto come acquirente Stefano Pietraroia.

Il blitz che li ha portati in manette, eseguito dai carabinieri dei reparti operativi di Cuneo, Savona, Imperia, Torino e Milano (coordinato dal colonnello Francesco Laurenti, ex comandante provinciale dell’Arma a Savona e ora alla guida del Comando provinciale di Cuneo) era scattato all’alba del 20 marzo scorso, con la notifica di dodici ordinanze di custodia cautelare e decine di perquisizioni. In provincia di Savona le misure avevano riguardato appunto Sordi, Venturino e Helmi.

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