Economia

Nuova Diesel di Boissano, il titolare: “Sfrattato e costretto a chiudere per una speculazione immobiliare”

Boissano. Ha avuto come clienti Vasco Rossi e il calciatore Ronaldo. Ora la crisi morde, ma gli affari procedono, con vip e non. I guai arrivano su altri fronti, quelli legali. Andrea Antonuccio, titolare della “Nuova Diesel” di Boissano, ditta specializzata nella riparazione-vendita di motori industriali e marini, è pronto ad opporsi a qualsiasi sgombero, a tutelare la sua azienda e i suoi dipendenti, perché si sente vittima di un’ingiustizia: mentre ha avviato un ricorso d’appello, una sentenza di sfratto sta per essere eseguita.

“Non mi muovo di qua, venga pure l’ufficiale giudiziario o l’esercito: voglio vedere se si impedisce ad un cittadino di lavorare” dice l’imprenditore, che ricostruisce il caso: “Mi costringono a chiudere la mia azienda, a causa di una operazione immobiliare. Sono costretto a licenziare due persone e mi ritrovo in mezzo ad una strada non potendo esercitare il mio diritto al lavoro. Quando arriveranno difenderò con i denti il mio diritto”.

“Ho aperto una mia attività nel 2004 con molto entusiasmo, da allora sono locatario del locale dove la svolgo – riferisce – Mi occupo di riparazioni di motori marini ed industriali, sono molto conosciuto ed apprezzato per la serietà e per come svolgo il mio lavoro. Sono sempre stato interessato all’acquisto dell’immobile in cui svolgo la mia attività e l’ho sempre detto alla proprietaria che purtroppo invece lo ha venduto, a mia insaputa, ad una società immobiliare che vuole demolire il capannone dove lavoro per costruire una serie di condomini. Nel momento in cui ne sono venuto a conoscenza indirettamente, ho cercato di difendere i miei diritti: diritto di prelazione e diritto al lavoro”.

“Dopo un lungo calvario, la causa è durata oltre tre anni, mi viene negato il diritto di prelazione – aggiunge – Dopo la sentenza del giudice mi costringono ad abbandonare il locale. Ora mi troverei costretto ad andarmene con la mia attività, a lasciare locali per andare non so dove, ad affrontare nuove spese oltre i mutui in corso e le tasse da pagare. In questi anni ho investito tutto nella mia attività in particolare nell’avviare i locali stessi e renderli idonei. Sono un cittadino italiano che chiede il diritto al lavoro”.

“Mi costringono a chiudere la mia attività, non potendo più sostenere le spese, licenziando quindi i dipendenti. Se non posso lavorare come posso pagare i mutui e debiti? La società immobiliare acquirente approfitta della previsione urbanistica che il Comune ha inserito nel piano regolatore per effettuare una nuova operazione immobiliare. Che sta pressando il nostro territorio e il nostro paesaggio” conclude Antonuccio, che ha anche scritto al presidente della Repubblica per illustrare il suo caso. Dai boissanesi, intanto, sono giunti messaggi di solidarietà.

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