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Albisola, sottotetti e cantine “irregolari”: patteggiano in quattro

aula tribunale

Albisola S. Si è chiusa con quattro patteggiamenti la vicenda che, nell’agosto 2010, aveva portato al sequestro preventivo dei sottotetti e delle cantine delle unità immobiliari di numerosi civici di un complesso residenziale di Albisola Superiore, in località Murta, nella frazione di Carpineto. Gli edifici, tutti di recente costruzione, erano finiti nel mirino della Procura, che contestava che nelle abitazioni in questione alcuni sottotetti fossero stati trasformati in mini alloggi.

Imputati nel procedimento, per diverse violazioni in concorso del testo unico sull’edilizia, erano Renato Balocco, 62 anni, in qualità di legale rappresentante della Futura Costruzioni, Giovanna Carpinello, di 61, Giovanni Pescetto, di 75, entrambi in qualità di direttori dei lavori e Paolo Giacchino, di 46, in qualità di committente.

Balocco, Pescetto e Carpinello hanno patteggiato, una pena detentiva che, sommata alla multa, è stata convertita in una pena pecuniaria di 8 mila euro, per i primi due e di 7500 euro per l’ultima. Giacchino ha invece patteggiato 5 giorni di arresto e 4700 euro di multa con la sospensione condizionale della pena. I quattro sono stati condannati per due capi di imputazione (a e c, ovvero per difformità rispetto al progetto iniziale nelle varie unità abitative) mentre il reato si è estinto per gli altri due (b e d, violazioni nella normativa dei beni culturali e per alcune difformità dal progetto iniziale) perché si è provveduto alla rimessa in pristino degli immobili (il giudice quindi ha emesso una sentenza di non luogo a procedere).

A finire sotto sequestro erano stati i sottotetti delle unità immobiliari di numerosi civici del complesso (4, 8, 10, 12, 16, 18, 22, 24, 26, 30, 32, 36, 38, 40, 42, 44, 46) e dei locali cantina di altre (8, 16, 18, 22, 36, 42, 44). Secondo quanto contestato dalla Procura, i locali che nel progetto originario dovevano essere di “sgombero” sarebbero invece stati dotati di impianto elettrico, di impianto di riscaldamento, finiture, tinteggiatura dei muri, piastrellatura, persino il bagno e in alcuni casi l’arredamento tanto da poter essere abitati.

La vicenda era iniziata nel novembre-dicembre del 2008 quando la polizia municipale e l’ufficio tecnico del Comune di Albisola avevano fatto un sopralluogo nel cantiere dove era in corso la costruzione delle villette a schiera. Nell’occasione erano state riscontrate difformità rispetto al progetto apporovato e in particolare la trasformazione della destinazione d’uso dei locali sottotetto di 12 alloggi che però poi erano stati nuovamente modificati per essere conformi al progetto iniziale.

Un nuovo controllo della polizia giudiziaria, nel luglio 2010, però aveva accertato che i locali erano stati nuovamente trasformati abusivamente in modo da essere “abitabili”.

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