Vado Ligure. “Non viviamo da privilegiati”. Lo ribadisce anche Antonio Gambolati, ala del Riviera Vado Basket. “Alloggiamo in case normali, anzi alcuni stanno anche in due o tre in appartamento. Non prendiamo cifre da capogiro, quello che è stato detto a sproposito sono proprio baggianate. Riceviamo 10 mensilità all’anno, senza sicurezze né contributi, non abbiamo tredicesima né quattordicesima. Siamo tutt’altro che nababbi” sottolinea l’atleta.
Lo sforzo per raggiungere la serie A Dilettanti e ora il baratro della messa in liquidazione della società, per un dissesto finanziario di oltre 760 mila euro e il peso della vicenda Drocchi, il presidente ed ex capo dell’ufficio tecnico del Comune di Vado arrestato per corruzione. Il sindaco Caviglia ha contestato alla società i costi elevati per mantenere il gruppo e l’entità dei rimborsi spese.
“Siamo giovani che lavorano duro, al contrario di tanti altri, senza privilegi” ha rimarcato Gambolati.
Il capitano Tommaso Cappa è dello stesso avviso. “La rabbia è tanta – afferma -. Penso che quest’anno a livello sportivo abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare. La nostra rabbia è quella di leggere e sentire cose assolutamente non vere e penso non sia giusto nei nostri confronti fare certe affermazioni. E’ inutile infangare persone che hanno lavorato onestamente e lealmente per tutto l’anno. Questo è il pensiero mio e di tutta la squadra”.
“Noi oggi siamo qui per manifestare la nostra solidarietà alla squadra e ai tifosi – spiega Cappa – per vedere se questa situazione si può risolvere. Non conosco benissimo la realtà della zona però a sentire le possibilità ci sono e si possono attuare. Ci vorrebbe però la volontà di certe persone per mandarle avanti perché senza quella diventa tutto difficile”.