Albenga, Antonio Ricci ha accompagnato Philippe Daverio a Palazzo Oddo

Piatto blu

[thumb:14217:l]Albenga. Albenga ha la sua “casa della cultura” in Palazzo Oddo e la mostra “Le Magiche Trasparenze attira ormai sempre maggior flusso di estimatori che si recano nella città per ammirare il celebre Piatto Blu e i luoghi intatti e ricchi di storia.

Il suo cittadino più famoso, Antonio Ricci, sta assumendo suo malgrado sempre più la funzione di ambasciatore della città, difatti il sindaco Antonello Tabbò ha in serbo l’assegnazione di un premio speciale per l’ingauno doc Ricci che anche questa volta ha riservato una sorpresa. Venerdì 11 in tarda serata, accompagnato dalla moglie, è riuscito a fare un grande dono al direttore Umberto Airaudi, al presidente Carlo Basso, al sindaco Tabbò, varcando con il maestro Daverio la soglia di Palazzo Oddo, luogo della memoria per Ricci che lì ha mosso i suoi passi da studente nel Collegio Oddi.

Philippe Daverio ha onorato Albenga di una sua visita e anche una promessa, quella di ritornare nella città delle Torri per girare alcune immagini di una sua futura trasmissione televisiva. La bellezza di Albenga ha sorpreso Daverio che per circa due ore ha visitato il Battistero, la Chiesa, piazza san Michele, la galleria Gama di Ristori per terminare il tour a Palazzo Oddo, dove lo stavano attendendo con grande emozione.

Personaggio simpatico ed estroverso, dalla battuta facile, non ha deluso le aspettative e dopo aver ammirato il Piatto Blu ha discusso in una chiacchierata informale con i presenti infervorandosi su temi di urbanistica, sviluppando e snocciolando idee molto interessanti: “Albenga – ha detto Daverio – è uno di quei casi classici di Museo diffuso, dove uno arriva e guardando sette cose impara molto di più che se sta un giorno agli Uffizi dove deve vedere troppo. Si tratta di un altro modello di sviluppo in Italia sul quale non è ancora nata una vera strategia né una consapevolezza, ma dove si sviluppano degli automatismi visto che non nasce da un progetto nazionale che andrebbe strutturato meglio e sviluppato”.

E sull’urbanistica delle città Daverio non smentisce la concezione già espressa in alcune sue interviste su economia, urbanistica e modello di città: “Quando si scoprirà che conviene a una comunità intera, per esempio alla Regione Liguria, decidere un intervento drastico di abbattimento, di ricostruzione e di riqualificazione considerando le edificazioni degli ultimi 50 anni come archeologia industriale, dove quello che è carino si conserva il resto si abbatte e si elimina, a quel punto avremo città esteticamente belle. Ho proposto tempo fa e ne sono ancora convinto, pur evitando e rifiutando di entrare in argomenti della politica, ma come suggestione, che il Ministro dei Beni Culturali che ha anche una funzione Vescovile potrebbe essere eletto a suffragio popolare, scelto dal popolo”.

“Non torneremo mai indietro – afferma Daverio, facendo un esempio generale – osservando la gigantografia della città di Albenga, ma in questo puttanaio urbanistico che ho visto nella foto pur ritenendo Albenga meglio di tante altre città considerata la conservazione del centro storico, invece di quel casino -aggiunge – avere lì, lasciando gli spazi antichi con le serre dei fiori, avere un luogo con macro mini città, un luogo con otto grattacieli folgoranti con uno che al 42esimo piano si possa ubriacare nel vedere il mare” dice sorridendo.

Il sindaco Tabbò nel salutare gli ospiti ha mostrato la sua soddisfazione per la creatura Palazzo Oddo, pioniera della cultura in città su cui si sono investiti gli sforzi della sua amministrazione. Un moto di gratitudine per Antonio Ricci che grazie alla sua notorietà si fa inconsapevolmente ambasciatore della città di Albenga nel mondo.

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