Chiarezza

Alassio 2018, Canepa risponde Melgrati: “Dice bugie, il bar di viale Gibb non è certo a rischio chiusura”

La risposta di Canepa alle dichiarazioni di Melgrati, prosegue lo scontro della campagna elettorale

Enzo Canepa Alassio

Alassio. “È avvilente che un ex amministratore di lunga data e un ex esponente politico, a dispetto della lunga esperienza amministrativa tra gli anni ’90 e i 2000, non sia in grado di comprendere anche i più semplici atti. Questa non è campagna elettorale, queste sono fake news. Affermazioni deliranti di chi, oltre ad avere seri problemi a inventarsi un simbolo originale, ora è in difficoltà con gli argomenti”. Così il sindaco e candidato sindaco Enzo Canepa risponde a Melgrati sulla vicenda del bar di viale Gibb.

“Il bar di viale Gibb – in locazione da vent’anni alla stessa famiglia – non è a rischio chiusura e mai nessuno ha annunciato di volerlo chiudere: anzi, il Comune ha recentemente provveduto a comunicare il rinnovo della locazione per altri sei anni, come previsto dalla normativa vigente sulle locazioni commerciali, dal momento che il contratto era scaduto nel 2016. E non c’è alcuna intenzione di cambiare la destinazione d’uso dell’immobile. L’ufficio turismo, così come collocato dalla attuale amministrazione, è perfetto e operativo, sia al sabato che la domenica, a differenza di quanto avveniva quando amministrava l’ex sindaco. Chi afferma il contrario, o non capisce o è in malafede: in entrambi i casi, è inaccettabile la strumentalizzazione da parte di altre forze politiche che, con arroganza e falsità, cavalcano elettoralmente ogni voce”.

“Oggi attaccano l’assessore al turismo e l’assessore al commercio: e allora perché fino all’ultimo li hanno corteggiati affinché si candidassero con loro? Respingiamo al mittente gli insulti inqualificabili sulle manifestazioni turistiche, che si commentano da soli e per i quali ci riserviamo di tutelare gli amministratori, i dipendenti e l’ente in ogni sede competente. Prima di parlare e puntare il dito, forse è meglio che qualcuno si guardi allo specchio e pensi ai propri scempi e ai propri scheletri nell’armadio”.

“Inoltre, qualcuno spieghi all’ex sindaco ed ex consigliere regionale che non si può riassegnare senza una gara: al termine dei sei anni di proroga, dovrà essere fatto un bando di gara come previsto dalla legge italiana. È molto semplice: per i contratti non frutto di evidenza pubblica bisogna procedere con avviso di evidenza pubblica. Ecco la differenza tra chi rispetta le regole e chi, invece, le vuole scavalcare” conclude Canepa.

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