La storia

Vada Sabatia, un giorno di festa: si sposa Katia, 28enne affetta da sclerosi multipla fotogallery

La ragazza corona il suo sogno d'amore con Gabriele dopo dodici anni di fidanzamento

Vado Ligure. Nella struttura Vada Sabatia le storie di abusi e violenze passati alla cronaca nei primi mesi del 2014 sono un terribile ricordo lontano. Ieri è stato un giorno importante per tutti i residenti nell’istituto, e per qualcuno ancora di più: Katia, 28 anni, ha coronato il suo sogno. Indossando un meraviglioso abito bianco ha lasciato la struttura per sposarsi con il grande amore della sua vita, Gabriele.

La ragazza, affetta da sclerosi multipla, risiede nella struttura Vada Sabatia di Vado Ligure che per l’occasione è stata addobbata dalle animatrici e dai parenti degli ospiti che, numerosissimi, si sono offerti di dare una mano per rendere il più magico possibile la passerella della sposa.

Tutti vogliono bene a Katia e tifano per lei, con il fazzoletto in mano per fermare le lacrime cariche di emozioni. La loro storia, come racconta il giornalino della struttura, è una storia d’amore che ha attraversato il tempo e la distanza.

Quando è nato il vostro amore?
Gabriele: “Galeotto fu il passeggino… É successo a Balestrino, un piccolo paesino dell’entroterra di Loano, durante una passeggiata con le rispettive famiglie. Io avevo sei anni e Katia 10 mesi, ma lei abitava a Torino. Essendo parenti alla lontana i nostri genitori decisero di trascorrere una giornata insieme. Dopo quell’occasione non ci siamo più rivisti per sei anni”.

Come è proseguita la vostra storia dopo questa pausa?
Gabriele: “Katia è scesa in vacanza a Loano, da sua nonna al mare e il fatidico 10 agosto 2003 sono andato a trovare la sua famiglia per accontentare mio padre che tanto insisteva perché diceva che, dopo tanto tempo, era bene fare un saluto, sottolineando che Katia, tra l’altro, era diventata molto carina. In realtà io avevo un appuntamento galante con un’altra ragazza e volevo andare a ballare, ma l’ho accontentato”.

E com’è andato l’incontro?
Gabriele: “Lei ha aperto la porta di casa e… colpo di fulmine! Quando ci siamo stretti la mano abbiamo sentito una sensazione molto bella, mi ricordo che gli occhi di Katia brillavano”.

Quando è stato il vostro primo appuntamento?
Gabriele: “Abbiamo fatto le cose velocemente e seriamente da subito. La sera stessa, mentre io mi stavo preoccupando di chiedere ai suoi genitori il permesso di uscire con lei e come fare visto che non stava così bene di salute, Katia mi ha colto di sorpresa e mi ha chiesto se l’accompagnavo a mangiare un gelato. Durante i quindici giorni di soggiorno a Loano abbiamo organizzato una cena con le rispettive famiglie, visto che loro dovevano tornare a Torino, e comunicato la nostra intenzione di fare sul serio. Loro erano contenti, ma un po’ sbigottiti e perplessi dalla rapidità degli eventi”.

Come avete gestito il fattore distanza?
Katia: “Con il treno. Gabriele veniva su ogni quindici giorni per il week end e, quando si poteva, scendevo io con mia madre in macchina. Abbiamo fatto così fino al 2010 alternando soggiorni più lunghi possibili a Balestrino, dove abitano Gabriele e la sua famiglia“.

Ora siete riusciti ad avvicinarvi?
Gabriele: “Nel 2005 è nata Alessandra, la nostra bellissima bambina, che attualmente ha nove anni e va a scuola. Questo ci ha incentivato a trovare una sistemazione di cura per la salute di Katia vicina al posto dove abitiamo. Vado Ligure infatti non è distante da dove vivo ed è agevole perché possiamo andare a casa spesso e passare tanto tempo tutti e tre insieme”.

Come organizzate la giornata quando siete a casa?
Katia: “In casa nostra viviamo la giornata e cerchiamo di rendere la quotidianità leggera giocando molto e facendo le cose insieme il più possibile. Per esempio la cucina è gestita da Gabriele che prova a cimentarsi nel ruolo di cuoco provetto, ma i risultati non sono dei migliori. I biscotti che mi cucina infatti sembrano proprio marmo!”.

Secondo voi, qual è la formula di un amore che dura nel tempo?
Katia e Gabriele: “Capirsi, rispettarsi e saper superare le difficoltà sempre e comunque uniti. Questo ha fatto in modo che il nostro amore crescesse ogni giorno di più fino a dire che, se tornassimo indietro nel tempo a quel passeggino, rifaremmo la stessa scelta”.

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