Cronaca

Sciopero dei Forconi, studenti in piazza, saracinesche abbassate e cittadini che bloccano le strade: la rivolta prende forma nel Savonese

Loano. “Non ci fanno studiare perché un popolo di ignoranti è più facile da governare”: questo il tenore degli slogan degli studenti dell’Istituto “Giovanni Falcone” di Loano che aderiscono alle motivazioni dello sciopero del 9 dicembre.

I ragazzi hanno deciso di non fare lezione ma di dare vita a un corteo che ha attraversato la cittadina rivierasca fino al Comune dove stazioneranno per un po’. “Ci stanno rubando il futuro – dice Gabriel, rappresentante di istituto – Da quanto sappiamo anche gli studenti dell’Issel di Finale stanno scioperando. Il Giordano Bruno di Albenga, invece, pare non abbia aderito”.

“Ci hanno scritto tanti su Facebook: la nostra paura è quella di rimanere disoccupati dopo la Maturità. Non aderiamo di per sé al movimento dei Forconi, ma vogliamo solo esprimere il nostro disagio” conclude Gabriel. Aggiunge Francesco: “Resteremo qui fino all’ora di pranzo, poi andremo a Savona dove ci uniremo ad altre scuole. Alcuni professori hanno aderito allo sciopero insieme a noi. La protesta si fermerà ad oggi, ma abbiamo voluto dare un segnale forte: la scuola, e i giovani, oggi pagano politiche sbagliate”.

Questi giovani si uniscono ai tanti commercianti che, da Albenga ad Andora e fino a Savona, hanno tenuto giù le saracinesche. “Aderisco allo sciopero del 9 novembre: chi non ha il coraggio di ribellarsi, non ha il diritto di lamentarsi” è il cartello che campeggia su tante attività commerciali della provincia.

In questi minuti, inoltre, un gruppo di cittadini sta bloccando la strada ad Andora, nei pressi di Capo Mimosa: sul posto sono intervenuti i carabinieri.

La protesta del cosiddetto popolo dei Forconi miete dunque consensi anche nel Savonese, tra studenti, commercianti e cittadini in generale. Si tratta di un’iniziativa spontaneista basata sull’insoddisfazione verso la classe politica, sul malcontento e sulla rabbia; oltre al “ritorno” alla sovranità popolare, propone anche la sovranità monetaria.

L’idea degli organizzatori è ambiziosa: “Bloccheremo l’Italia da Pordenone alla Sicilia. Non se ne può più di Unione Europea, di Angela Merkel, di ‘fiscal compact’, di ‘stabilità’, di Letta, di Alfano, di Bilderberg”.

L’invito è manifestazioni pacifiche, senza intemperanze né vandalismi. Nel volantino diffuso anche nel Savonese si legge: “L’Italia si ribella e scende nelle strade e nelle piazze. Contro il far-west della globalizzazione che ha sterminato il lavoro degli italiani, contro questo modello di ‘Europa’, per riprenderci la sovranità popolare e monetaria, per riappropriarci della democrazia, per il rispetto della Costituzione, contro un governo di nominati, per difendere la nostra dignità”.

Nessuna certezza sulla durata di questa rivolta. Chi dice che durerà fino al 13 dicembre, chi sostiene che andrà avanti ad oltranza.

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