Troppa attesa

Si opera privatamente ma deve pagare ticket, Asl: “Vi spieghiamo perché abbiamo rispettato la legge”

Dopo tanta attesa il paziente aveva deciso di recarsi ad Alessandria. Rinunciando spontaneamente all'intervento l'Asl è stata costretta a chiedere il saldo degli esami preoperatori

ospedali

Savona. Avevamo raccontato sulle pagine del nostro giornale la vicenda di Salvatore Folmi, costretto a operarsi presso una clinica ad Alessandria (nel luglio 2023 ndr) per la troppa attesa all’ospedale San Paolo di Savona.

Dopo anni di visite e ricoveri, era stato inserito nel 2022 in lista d’attesa per l’intervento con priorità B. Ma a marzo 2023 ancora nessuna chiamata, così dopo un’ulteriore visita di controllo era stato messo nelle urgenze (priorità A). Eseguiti gli esami di prericovero a metà aprile, dello stesso anno, si aspettava una chiamata in tempi rapidi (come riferito dal medico stesso ndr). Ma a inizio luglio nessuna novità e così ha deciso, per il troppo dolore, di rivolgersi altrove. Di recente ha però ricevuto dall’Asl 2 la richiesta di pagamento del ticket che, a oggi, ancora non ha provveduto a saldare.

L’utente, durante l’iter preoperatorio, viene informato che in caso di rinuncia all’intervento, per libera scelta, è tenuto a pagare il ticket per l’intera prestazione. Se invece l’intervento non dovesse essere effettuato, per ragioni di salute o altro, non si dovrà corrispondere nulla.

Ecco infatti quanto spiegato dall’Asl2 che, per forza di cose, è tenuta a rispettare la legge 296/2006 (Finanziaria 2007), se il paziente viene chiamato entro tre mesi dalle visite: “Come è chiaramente evidenziato nel modulo allegato il costo degli esami preoperatori è soggetto a essere recuperato se il paziente decide di farsi operare altrove. Non si tratta di un’opzione per la Asl ma di un preciso obbligo di legge, e in carenza di adempimento si configurerebbe un danno erariale per l’azienda sanitaria”.

“Pur dovendo precisare quanto sopra, Asl 2 sottolinea che non intende sottovalutare il problema delle liste d’attesa chirurgiche e il disagio dovuto all’attesa, pur con prescrizione non urgente, del paziente in oggetto – prosegue Asl 2 – purtroppo come già evidenziato in passato si tratta di un problema nazionale, che Asl2 e Regione Liguria stanno affrontando con tutti i mezzi disponibili”.

Sulla diagnostica è stato fatto un imponente sforzo legato all’acquisto di prestazioni dal privato accreditato che da marzo 2024 sta dando i primi risultati – conclude Asl – recentemente Regione Liguria ha aperto il secondo bando di quest’anno che riguarda l’attività di cardiochirurgia e di cardiologia interventistica e a breve seguiranno quelli relativi a ortopedia e chirurgia, che andranno a limitare anche i casi come quello esposto”.

Ecco il modulo in questione: 1768_001

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